lunedì 8 febbraio 2016

Immortalità, una teoria da prendere con le pinze


La scienza oltre la fascia di Edgeworth-Kuiper: l'orbita ellittica di questo pianeta ci fa teorizzare una 'probabile vita eterna'.

Ritorniamo a parlare del Californian Institute of Tecnology, che con le sue scoperte sta cambiando l'immaginario collettivo delle persone e fa sorridere la teorica fantascientifica speranza di un futuro immaginario in cui si potrebbe raggiungere, viaggiando verso altri pianeti una possibile 'immortalità'. Ma la distanza che ci divide da questi lontanissimi pianeti potrebbe veramente farci vivere in eterno?  Proviamo a spiegare cosa succede grazie all'ultima scoperta fatta dall'astronomo statunitense Mike E. Brown e dal suo collega russo Konstantin Batygin. Questi scienziati affermano essere presente, ai limiti del sistema solare, un pianeta nai visto e di immani proporzioni, scoperto grazie all'osservazione di alcuni corpi celesti nella regione delle comete oltre l'orbita di Plutone, che per ora, seppur non avendo certezze pratiche ma solo uno studio di calcoli teorici-matematici, assicurano che la sua orbita è compiuta oltre la fascia di Edgeworth-Kuiper (nome preso dagli astronomi che ne teorizzarono l'esistenza alla fine degli anni '40). Avrebbe un'orbita 20 volte più lontana dal Sole di Nettuno, si troverebbe a una distanza impressionante da noi e fa discutere la dichiarazione che uno dei suoi anni, grazie alle dimensioni gigantesche superiori dieci volte rispetto al nostro pianeta e alla durata dell'orbita ellittica intorno al sole, necessitano per completarsi 15 mila dei nostri anni terrestri.


La possibilità di vivere in eterno
In pratica sembrerebbe, se andiamo ad analizzare le leggi della fisica e facciamo rifermento alla 'teoria della relatività ristretta', che in questo pianeta, a cui è stato dato il nome 'Planet Nine', possa esserci la possibilità per noi 'umani' di vivere in eterno. Ovviamente questo comporterebbe un 'trasferimento' verso di esso e la cosa sarebbe alquanto improbabile, come è probabile che una volta arrivati su Planet Nine la nostra vita durerebbe solo pochi dei nostri giorni terrestri. Per adesso questo pianeta, in base alla mappatura stellare che fino ad oggi è stata compilata non è detto che esista realmente, ma i due astronomi affermano con 'prove solide', che il censimento del sistema solare finora studiato risulterebbe incompleto. La dimostrazione è verificabile da alcuni telescopi particolarmente avanzati che potrebbero 'vedere' il pianeta scoperto (Planet Nine), e che addirittura è presente in fotografie scattate mentre studiavano altri pianeti. Lo studio eseguito dagli astronomi Brown e Batygin e le relative scoperte aprono le porte al futuro dell'inimmaginabile dando una speranza ai 'credenti dei viaggi nel tempo', che un domani tutto ciò che fino ad oggi è stato visto nei film di fantascienza, possa essere realizzato. Il risultato della scoperta effettuata dai due astronomi è pubblicato sulla rivista 'Astronomical Journal', il mensile più importante del mondo dedicato alla scienza, all'esplorazione e allo studio dell'astronomia, e 'apre' la comunità scientifica verso un cammino, che se dovesse risultare esatto, riscriverebbe la storia della Galassia finora mappata.