mercoledì 24 maggio 2017

Belle Epoque: la collezione Salce al museo di Treviso



A Treviso apre la mostra dedicata a Ferdinando Salce, che farà rivivere allo spettatore i fasti della Belle Epoque e i periodi delle prime due guerre mondiali

Illustri Persuasioni; così si chiama la mostra che presenterà a Treviso, i capolavori pubblicitari del collezionista Ferdinando Salce. Nato a Treviso nel 1878 e morto nel 1962 nella stessa città natale, Salce riuscì a collezionare, a partire dall'età di 17 anni e fino alla sua morte, 24.580 manifesti pubblicitari oggi in possesso dello Stato e custoditi nei musei civici di Treviso. Questi manifesti da lui raccolti insieme alla moglie Regina Gregory, rappresentano la passione per l'arte pubblicitaria, nata dall'improvvisa infatuazione il cartello della Società Anonima Incandescenza e Gas, in cui è raffigurata una procace ragazza. La mostra avrà inizio sabato 27 maggio e terminerà il 2 luglio dividendosi nei seguenti tre periodi: la Belle Epoque (1871 - 1914), quello fra le due guerre mondiali (1915 - 1918) e per finire, dal secondo dopoguerra al 1962, nell'anno della sua morte.
Collezione Ferdinando Salce
La collezione Salce
L'inaugurazione del nuovo museo di Treviso farà da casa alla Collezione Salce, oggi considerata la più importante nel genere pubblicitario perché in Europa divide il 'podio' con Parigi, nelle collezioni raccolte ed esposte al Musée de la Publicité, situato nel palazzo del Louvre. I pezzi proposti all'attenzione del pubblico sono circa 300 e fanno parte di un'antologia della grafica pubblicitaria, scelta e conservata dallo stesso Ferdinando Salce dall'inizio della sua passione al momento in cui venne interrotta dalla morte. Nella mostra saranno presenti i capolavori austeri e raffinatissimi della Secessione Viennese di Kolo Moser e Alfred Roller, alle declinazioni italiane di Bonazza, Magrini e Anichini. Manifesti di grandi dimensioni verranno affiancati a locandine, latte serigrafate  e calendari, più una selezione di foto storiche che proietteranno lo spettatore verso i fasti di un'epoca indimenticabile e ancora seducente.


Sketch Massimiliano Falcone
Intervista a Massimiliano Falcone

  • Massimiliano, la Belle Epoque rinnoverà i fasti di un momento storico tra i più vivaci e innovativi dell'epoca moderna, caratterizzato da grandi trasformazioni urbane e di costume; fra questi l'architettura del ferro e del vetro, la bicicletta, l'automobile, la luce elettrica, la moda per tutti, i cabaret, l'assenzio e lo champagne. Perché ti affascina questo periodo artistico?
- E' un'epoca che, nonostante le oggettive disuguaglianze e povertà, ammantò se stessa di esuberante "joie de vivre" (gioia di vivere), decorata di fiori e scintillante di luci. Come disse di quell'epoca il grande Marcello Dudovich: " non si poteva non avere fiducia nell'avvenire". Non dimentichiamo "l'age d'or" (l'età d'oro) del cartellonismo con le sue grandi dimensioni colorate, che tappezzavano i muri delle città sollecitando vere e proprie manie e rendendoli, dalla Parigi dei caffè chantant fino alla provinciale Treviso di Salce, amatissimi e popolari. Sono letteralmente affascinato da quei colori e da quelle immagini. Quei decori floreali e i linearismi a colpo di frusta convivono con figure accademiche, facendomi vedere il tutto estremamente poetico. -

Ispirazione: Massimiliano Falcone
Autore: Emidio Melis
Fonte:


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