venerdì 26 maggio 2017

Capelli, scoperta la causa della calvizie; addio alopecia?



Scienza: nuovi studi svelerebbero le cause dell’alopecia e la conseguente perdita dei capelli. L’uomo potrà sperare nel futuro in una fluente chioma? 

Un recente studio portato avanti da un team di ricercatori californiani, farebbe gioire l’intera comunità maschile, soprattutto quella con problemi di calvizie, svelando che la ricrescita corretta dei capelli non dipenderebbe esclusivamente, come si riteneva, dalla quantità di cellule staminali presenti nella pelle, ma da altri fattori associati e di seguito specificati. Questa nuova e illuminante scoperta, avrà la facoltà futura di portare nuove speranze e strategie per la lotta contro la calvizie, o quantomeno per alcune delle sue forme più aggressive e importanti. La calvizie sarebbe quindi data, non dalla diminuzione delle cellule staminali fino ad oggi associate alla ricrescita del capello, ma dallo scorretto funzionamento delle cellule T regolatrici, che si troverebbero in gran numero nei linfonodi del corpo umano.

Attivare le cellule staminali con le cellule T

Questo particolare tipo di cellule immunitarie, denominate cellule T regolatrici, secondo gli studi dei ricercatori dell’Università della California, sarebbero causa dell’alopecia areata (disturbo comune che alla sua comparsa porterebbe la caduta di capelli a chiazze), ma anche di altri tipi di calvizie adesso coinvolti nella ricerca. Lo studio capovolgerebbe le tesi finora riportate, perché sarebbero proprio le cellule T regolatrici ad avviare il processo di ricrescita del capello, riducendone l’infiammazione e aumentandone la produzione, grazie a un sistema di comunicazione cellulare noto come “percorso Notch”. In pratica, cellule T regolatrici e staminali della pelle, non si limiterebbero ad agire in difesa delle cellule infiammate ma concorrerebbero al loro processo rigenerativo. Porterà questa scoperta a sperare in una nuova fluente chioma, sopratutto nell'androgino uomo del terzo millennio? Saranno in tanti a sperare, attendendo nuove rivelazioni.


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