venerdì 4 agosto 2017

Agnelli, un mito del potere a cavallo del novecento



Un documentario presentato al Cinema di Venezia racconterà, a quattordici anni dalla sua scomparsa, la vita dell'ultimo patriarca della FIAT, indiscusso Re di eleganza.

Un documentario che percorre la vita di Gianni Agnelli sarà presentato alla Mostra del Cimena di Venezia dal 30 agosto al 9 settembre, nella 14esima edizione delle Giornate degli autori e racconterà la vita dell'Avvocato italiano visto dagli USA, in una produzione HBO diretta dall'americano Nick Hooker. Nato a Torino nel marzo 1921, Giovanni Agnelli, conosciuto con il nome di Gianni e lo pseudonimo di 'Avvocato', alla morte del nonno diventerà il futuro patriarca della Fiat e prima di prenderne le redini in mano, su consiglio dello stesso, ebbe la libertà cui necessitava prima di cavalcare e stringere in mano le redini della presidenza; cosa avvenuta su decisione unanime di tutta la famiglia e che portò avanti fino alla sua morte, avvenuta il 24 gennaio 2003.


Primi lutti e onori del giovane Agnelli

Una vita ornata di lutti lo portò alla perdita del padre Edoardo a soli quattordici anni e della madre a ventiquattro. Nel ’38 conseguì la maturità superiore e due anni dopo, in piena seconda guerra mondiale diventò sottotenente arruolato e fu inviato sul fronte russo in qualità di addetto al comando. Rientrato in Italia nel ’41, sarà assegnato al Reggimento Cavalleggeri di Lodi. In un anno riuscirà a laurearsi in giurisprudenza prima di essere inviato a Tripoli al comando di un autoblindo e sarà insignito della Croce di guerra al valor militare nel ’43, per aver partecipato alla Campagna di Tunisia. Il suo rimpatrio, avvenuto il 29 aprile dello stesso anno con lo sbarco in Sicilia, fu specifica richiesta del nonno, il Senatore Giovanni Agnelli, che accusato per accordi con il regime fascista, fu privato delle proprietà e scagionato solo dopo la sua morte, nel dicembre 1945.
Fiat 500 e sketch di Massimiliano Falcone dedicato all'Avvocato
Intervista al designer Massimiliano Falcone

  • La voce narrante del film descrive l'Italia degli anni '50 uscita dalla guerra e il miracolo economico; "La famiglia Agnelli, con Gianni divenne il simbolo di quello che si doveva fare?"
- L'automobile, nelle parole dell'Avvocato, divenne "il simbolo della libertà dell'uomo nel movimento". Il documentario sarà molto interessante perché le curiosità, le rarità e gli aneddoti sulla sfera privata non si contano. C'è un ritratto all'interno, di sua madre Virginia, una donna stravagante ed eccentrica.

  • C'è anche qualche gossip: per esempio quell'amicizia "chiacchierata" con Jackie Kennedy.
- Erano gli anni della Dolce Vita. Le crociere in barca a vela, le serate con Grace e Ranieri, il presunto flirt con Jackie Kennedy, non so se ci fu, ma non ne sarei sorpreso.

  • E' vero, secondo te, che Agnelli era ossessionato dall'estetica e dalla moda?
- Di Gianni Agnelli si parla della top-top class nel mondo e tutti hanno cercato di copiarlo. Ancora oggi, l'Avvocato è un punto di riferimento in fatto di eleganza per certi uomini. La cura nei dettagli e l'attenzione per gli accessori fanno di lui un'icona dello stile e della classe.

Autore: Emidio Melis
Ispirazione: Massimiliano Falcone
Fonte: Wikipedia


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