sabato 9 gennaio 2016

Medicina e rimedi dei vecchi saggi


La lotta della scienza medica contro le malattie prosegue, ma 
il ritorno alla vecchia medicina non sarebbe meglio?

La patologia è quella branca della medicina che nel tempo si è rivolta allo studio delle malattie, dei suoi effetti sull’organismo e della capacità di trovare fattori esterni che ne permettano la guarigione. Prima che nascesse l’avanguardia farmacologica, fino ad oggi dibattito controverso sulle sue sconosciute origini, i nostri ‘anziani’ avevano la conoscenza, tramandata da padre in figlio, di tutto il sapere che nei secoli era stato maturato. Non meravigliamoci nel veder ritornare alla ribalta le vecchie cure naturali sul tavolo della scienza, da troppo tempo dimenticate. Finalmente i ‘sapienti’ dell’omeopatia, si stanno accorgendo delle loro innate qualità riportando alla luce la cultura dell’antico sapere fatto di erbe, di radici e di tanti altri elementi della terra, poi dimenticate per far posto alle cure farmaceutiche industriali. In tanti ricordiamo lo sguardo impietoso del nonno e gli occhi languidi e indagatori della nonna, mentre si andava a fargli un saluto accompagnati dai genitori. Quegli occhi vedevano da lontano se stavi male e a ogni loro diagnosi confermata, avevano il barattolino contenente ‘la soluzione’.



Alcuni rimedi dei vecchi saggi
Questa immensa conoscenza elencava i rimedi e le sostanze utili alla guarigione: per la tosse un cucchiaio di miele d’eucalipto e succo di limone; mal di gola una tazza di latte caldo con miele; mal di testa l’alcol sfregato fortemente sul capo; il mal di denti si curava con risciacqui alla grappa e se c’era una carie si otturava con un chiodo di garofano. Molto spesso i giochi al mare e le corse lungo l’arenile lasciavano i sintomi di un’otite, questa si combatteva instillando gocce di olio caldo all’interno dell’orecchio; per contusioni ed ematomi s’impastava farina e aceto, ai reumatismi con forti dolori articolari si posava un sacchetto di sale riscaldato. Ogni cosa che la natura aveva in regalo da darci, era un segreto che andava tenuto nascosto e non si poteva rivelare, perché, come la storia dell’antichità racconta, questi cultori della naturale conoscenza medica erano considerati malvagi stregoni (ricordiamo i tanti innocenti finiti al rogo per effetto delle torture di Torquemada). Queste ‘antiche pozioni magiche’ tornano oggi alla luce, come importanti rimedi naturali e il loro utilizzo porta alla civiltà, la ‘vecchia’ mai decaduta innovazione.



Medicina e lotta alle malattie
Qualcuno ricorderà che per guarire le allergie della pelle si usava lo zolfo misto allo strutto, per smaltire i sintomi dell’alcol si beveva il caffè con un pizzico di cenere del camino, i malanni influenzali si curavano con un bicchiere di vino caldo e così via all’infinito, con tante scelte per la guarigione che la storia racconta in mille modi che esistevano da qualche tempo. L’ultima recente scoperta messa alle cronache delle notizie scientifiche, sarebbe data dall’assunzione di miele, elemento base utilizzato dai nostri anziani contro i deficit di salute dei propri figli: debolezza, inappetenza, svogliatezza, difficoltà nell’apprendere e l’eccessiva magrezza; tutte curate da quest’antico prodotto secolare che quei piccoli insetti chiamati api ci hanno sempre donato. Così si aggiunge la sorridente vecchia notizia che assunto con la cannella avrebbe proprietà miracolose capaci di curare: l’equilibrio del corpo e della mente, le infezioni della colecisti, abbassa il livello di colesterolo nel sangue prevenendo le malattie cardiovascolari, cura l’artrite, rafforza il sistema immunitario e aiuta a perdere peso. Bene! Tutto questo con un solo cucchiaio il giorno, ti permetterà di vivere in eterno. O quasi.