La lotta della scienza medica contro le malattie prosegue, ma
il ritorno alla vecchia medicina non sarebbe meglio?
il ritorno alla vecchia medicina non sarebbe meglio?
La patologia è quella branca della
medicina che nel tempo si è rivolta allo studio delle malattie, dei suoi
effetti sull’organismo e della capacità di trovare fattori esterni che ne
permettano la guarigione. Prima che nascesse l’avanguardia
farmacologica, fino ad oggi dibattito controverso sulle sue sconosciute origini,
i nostri ‘anziani’ avevano la conoscenza, tramandata da padre in figlio, di
tutto il sapere che nei secoli era stato maturato. Non meravigliamoci nel veder
ritornare alla ribalta le vecchie cure naturali sul tavolo della scienza, da
troppo tempo dimenticate. Finalmente i ‘sapienti’ dell’omeopatia, si stanno
accorgendo delle loro innate qualità riportando alla luce la cultura
dell’antico sapere fatto di erbe, di radici e di tanti altri elementi della
terra, poi dimenticate per far posto alle cure farmaceutiche industriali. In
tanti ricordiamo lo sguardo impietoso del nonno e gli occhi languidi e
indagatori della nonna, mentre si andava a fargli un saluto accompagnati dai
genitori. Quegli occhi vedevano da lontano se stavi male e a ogni loro diagnosi
confermata, avevano il barattolino contenente ‘la soluzione’.
Alcuni rimedi
dei vecchi saggi
Questa immensa conoscenza elencava i
rimedi e le sostanze utili alla guarigione: per la tosse un cucchiaio di miele
d’eucalipto e succo di limone; mal di gola una tazza di latte caldo con miele;
mal di testa l’alcol sfregato fortemente sul capo; il mal di denti si curava
con risciacqui alla grappa e se c’era una carie si otturava con un chiodo di
garofano. Molto spesso i giochi al mare e le corse lungo l’arenile lasciavano i
sintomi di un’otite, questa si combatteva instillando gocce di olio caldo
all’interno dell’orecchio; per contusioni ed ematomi s’impastava farina e aceto,
ai reumatismi con forti dolori articolari si posava un sacchetto di sale riscaldato.
Ogni cosa che la natura aveva in regalo da darci, era un segreto che andava tenuto
nascosto e non si poteva rivelare, perché, come la storia dell’antichità
racconta, questi cultori della naturale conoscenza medica erano considerati malvagi
stregoni (ricordiamo i tanti innocenti finiti al rogo per effetto delle torture
di Torquemada). Queste ‘antiche pozioni magiche’ tornano oggi alla luce, come
importanti rimedi naturali e il loro utilizzo porta alla civiltà, la ‘vecchia’ mai
decaduta innovazione.
Medicina e lotta alle malattie
Qualcuno ricorderà che per guarire le
allergie della pelle si usava lo zolfo misto allo strutto, per smaltire i
sintomi dell’alcol si beveva il caffè con un pizzico di cenere del camino, i
malanni influenzali si curavano con un bicchiere di vino caldo e così via
all’infinito, con tante scelte per la guarigione che la storia racconta in
mille modi che esistevano da qualche tempo. L’ultima recente scoperta messa alle
cronache delle notizie scientifiche, sarebbe data dall’assunzione di miele,
elemento base utilizzato dai nostri anziani contro i deficit di salute dei
propri figli: debolezza, inappetenza, svogliatezza, difficoltà nell’apprendere
e l’eccessiva magrezza; tutte curate da quest’antico prodotto secolare che quei
piccoli insetti chiamati api ci hanno sempre donato. Così si aggiunge la
sorridente vecchia notizia che assunto con la cannella avrebbe proprietà
miracolose capaci di curare: l’equilibrio del corpo e della mente, le infezioni
della colecisti, abbassa il livello di colesterolo nel sangue prevenendo le
malattie cardiovascolari, cura l’artrite, rafforza il sistema immunitario e
aiuta a perdere peso. Bene! Tutto questo con un solo cucchiaio il giorno, ti
permetterà di vivere in eterno. O quasi.