venerdì 1 gennaio 2016

Follia di Vincent Van Gogh

Van Gogh, breve storia di uno degli artisti più controversi dell'ottocento a 128 anni dalla sua morte.


"Spesso ho l'impressione che la notte sia molto più viva e riccamente colorata del giorno", scriveva Van Gogh in una delle tante lettere destinate al fratello minore Théo, da cui ebbe sempre sostegno emotivo e finanziario. Vincent Van Gogh 'genio della telaun tempo poco considerato, oggi è ricordato per l'influenza che ha portato all'arte del 20esimo secolo. Di lui restano 867 tele, oltre 1000 disegni e numerose opere incompiute. Nato nel 1853 a Zundertad in Olanda, iniziò a orientarsi verso la pittura nonostante il padre cercasse di impedirglielo con l'apporto di seri provvedimenti; con ostinazione continuò a dipingere finché prese la decisione che sarebbe stato il suo futuro lavoro. Così, all'età di ventisette anni riversò la sua passione artistica realizzando nel tempo, infiniti autoritratti, paesaggi, nature floreali morte, campi di grano e girasoli; tutti dettati dall'impronta del realismo paesaggistico dei pittori di "Barbizon" (località della Francia), misto al messaggio etico-sociale di "Jean-Francois Millet".


Accadde nel 1888

Vincent Van Gogh diventò molto amico di Paul Gauguin (pittore francese), ma Il 23 dicembre del 1888 (128 anni fa), ebbe con lui un'efferata lite dopo la visita nel museo di Montpellier; testimoni lo videro rincorrere Gauguin con un rasoio in mano e una volta raggiunto desistere nel suo intento aggressivo. A questa e grazie alle liti precedenti, Gauguin si convinse a lasciare la cittadina francese di Arles, e quando tornò in albergo per preparare i bagagli, Van Gogh, saputo della decisione, fu preso da una crisi allucinatoria che lo spinse all'autolesionismo tagliandosi la metà di un orecchio. Avvolto in un foglio di carta andò poi a consegnarlo alla prostituta Rachele che entrambi i pittori frequentavano, tornò a casa e si mise a dormire. All'alba, dopo un avviso alla polizia, probabilmente fatto dalla stessa Rachele, Van Gogh fu prelevato e ricoverato in ospedale dove ne uscì il 7 gennaio 1889. -Su quest'ultimo episodio ci sono verità contrastanti da parte degli storici Hans Kaufmann e Rita Wildegans, che imputano la mutilazione a causa di Gauguin in seguito alla lite-.


Che cosa resta di quest'uomo
Di Vincent Van Gogh oggi restano il ricordo delle centinaia di lettere mandate al fratello e gl infiniti disegni che solo dopo al sua morte l'hanno reso famoso. Oggi le dieci opere più importanti sono: i Mangiatori di patate, i Girasoli, Notte stellata sul Rodano, Terrazza del caffè la sera, la Camera di Vincent ad Arles, Autoritratto in fiore, la Chiesa di Auvres, Campo di grano con volo di corvi e altre infinite opere finché arriva la morte il 29 luglio del 1890. Nell'arco della sua breve vita fu ricoverato più volte e 150 esperti cercarono una diagnosi, sulla strana 'malattia' che lo portava ad agire violentemente, anche se su se stesso facendogli desiderare il suicidio. Genialità e follia lo portarono ad avere la richiesta d'importanti gallerie d'arte che volevano esposte alcune sue tele e seppur notato per la sua rivoluzione artistica, l'unico dipinto venduto in esistenza fu "La vigne rouge". La sua vita finì all'età di trentasette anni quando, il 27 luglio uscì dalla casa e nelle campagne intorno si sparò tentando l'ennesimo suicidio. non gli riuscì nell'immediato e nella consapevolezza del fallimento continuò a ripetere al medico che lo avrebbe rifatto, ma non ci fu bisogno perché, non avendogli potuto estrarre la pallottola dal corpo morì due giorni dopo.