sabato 29 aprile 2017

Rei Kawakubo al Met Gala: l’austerità nipponica nelle mani di “Hiroshima chic”



- Omaggio a Rei Kawakubo - 

Esplosiva nelle creazioni alta moda, ecco l’austera classe del brand ‘Comme des Garçons’ al Met Gala di New York.

Il Met Gala 2017 spalanca le porte all’innovativo cool party, che vedrà dedicare alla designer Rei Kawakubo, la fusione magica delle sue creazioni, sovrapposte fra moda e arte.
Nata a Tokyo nel 1942, Rei Kawakubo, dopo gli studi svolti alla Keio University, inizia a lavorare per il settore pubblicitario dell’azienda tessile Ashai Kasei e in seguito, nel 1967, intraprende la carriera di stilista freelance. Dopo appena due anni fonda il marchio ‘Comme des Garçonse nel ’73, solo ventinovenne, apre la sua prima boutique di moda nella città natale.
La creatività e lo stile di Kawakubo non ama regole e sarà proprio questo a farla apparire austera nelle realizzazioni dei capi in tinta unita, che spaziano dal grigio al bianco fino all’esplosione del nero, con tessuti asimmetrici, sfilacciati o fatti letteralmente a brandelli. Questi saranno gli elementi più in evidenza della collezione, quando a Parigi al suo primo debutto, davanti a centinaia di ospiti e a una platea di giornalisti, saranno visti e definiti nei modi più svariati; da “Hiroshima chic”, riferendosi alla bomba atomica lanciata sull’omonima cittadina giapponese, a chic trasandato, per via della contrapposizione estetica utilizzata, che osava sfidare e provocare la ‘normalità’ dei grandi stilisti quali Mugler o Versace.
Omaggio a Rei Kawakubo
L’onorificenza a Rei Kawakubo

Vogue, la prestigiosa rivista di moda dice oggi della designer giapponese: “Le sue creazioni hanno regalato lo stesso effetto esplosivo portato dal punk rock, quando, nel '76, è entrato prepotentemente nel mondo della musica facendo ‘nascere’ nuovi e illuminati capolavori”.
Rei Kawakubo, il primo maggio 2017 avrà l’onore di inaugurare, con oltre 100 capi da lei creati e che hanno fatto parte del fashion system, la mostra “Art of the In-Between” a lei dedicata e divisa in diverse sezioni: moda/antimoda, allora/adesso, soggetto/oggetto. Non v’è dubbio che come in passato, anche quest’anno il Met Gala vedrà la presenza di tante celebrità in spasimante attesa di apparire e com’è avvenuto nel 2016, sul Red Carpet del “Anna Wintour Costume Center” di New York, potrebbero ricomparire i corpi statuari di Beyonce, Kim Kardashian, Naomi Campbell, Jennifer Lopez, Cindy Crawford, Karlie Kloss e altre celebrità, che si sono contese gli sguardi illuminanti dei flash e delle macchine da presa. Ospiti d’onore della serata saranno Anna Wintour, in qualità di official chair e host e in quello di onorary chair potremo vedere la bellissima Katy Perry accompagnata da Pharrell Williams.

Sketch di Massimiliano Falcone dedicato a Rei Kawakubo
Quattro domande allo stilista Massimiliano Falcone
  •  Massimiliano, possiamo definire “diversamente” elegante la moda e lo stile di Rei Kawakubo?

 - Rei Kawakubo è una stilista giapponese che, superando ogni stereotipo su, età, sesso e volumi fisici, ha creato e imposto una nuova estetica. Quello che crea non è mai influenzato da ciò che accade nella moda; lei parte da immagini astratte che creano il nuovo concetto di bellezza, così come lo definisce. -
  •      New York la celebra con l’esposizione al Met, appuntamento importante per gli appassionati di moda.
 - Si! Un evento straordinario se consideriamo che è la seconda mostra dedicata a uno stilista vivente; la prima fu nel 1983 per Yves Saint Laurent. Sono certo non è stato facile preparare una mostra dedicata alla creatrice del marchio Comme des Garçons. Kawakubo non ama spiegare il suo lavoro e la creatività che antepone fra illusione e realtà; desidera che tutto sia interpretato in modo soggettivo. -
  •  Secondo te cosa metterà in luce questa esposizione riguardo alla designer?
 - Non ho dubbi: la sua straordinaria capacità di andare oltre l’essere schiavi delle tendenze, per offrire una nuova visione della moda. Non dimentichiamo che negli anni Ottanta, in contrapposizione all’immagine sex della donna, lei lanciò uno stile cerebrale, fatto di abiti funerei e destrutturati, che racchiudevano il corpo in una serie di stratificazioni di tessuti dall’aspetto povero e informe. -
  • Al suo debutto sulle passerelle, la stampa ne fu scandalizzata.
 - Si! Non era abituata all’eccesso definito in seguito “Postatomico Hiroshima Chic”, eppure fu un successo grandioso quando dimostrò al fashion system, quanto quello stile fosse dedicato a persone libere e assolutamente visionarie, che non avevano bisogno di approvazione alcuna. -

Ispirazione: Massimiliano Falcone
Autore: Emidio Melis

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domenica 23 aprile 2017

Maria De Filippi, dall'assenza di Morgan alla complicità di Emma e Elisa



Ritorna la serenità al programma Amici di Maria De Filippi, dopo la dipartita del cantante Morgan. L'ego dell'artista è stato causa della sua uscita?

Finalmente liberi e felici di 'volare' i ragazzi del gruppo bianco, che fino alla settimana scorsa erano sotto la 'custodia' del cantante Morgan e oggi tutelati da #Emma Marrone. La felicità dei ragazzi è esplosa perché il nuovo coach che li affiancherà fino all'ultima puntata, potrebbe vedere uno dei componenti vincitore della 16esima edizione del programma Amici. La scena si apre con la lettera di #Maria De Filippi dedicata a Emma Marrone, in un discorso che oltre al ringraziamento per aver sostituto Morgan, permettendo al programma di proseguire indefesso sulla sua strada, è sembrato incentrarsi su alcuni rimproveri destinati al cantante dei Bluvertigo. 
Saranno in tanti ad aver 'osservato' la scaltra delicatezza di Maria De Filippi, verso la persona che credeva essere 'alternativa' e di successo, scelta in qualità di direttore artistico del suo programma.

Dopo Morgan la serenità continua

Chi ha visto le puntate degli anni passati, dove si trovavano in contrasto amichevole i coach Emma Marrone ed #Elisa, avrà osservato la sincera complicità che esiste fra le due 'nemiche' .............

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sabato 22 aprile 2017

David LaChapelle: a Venezia l'arte della fotografia, messa a nudo fra sogni e realtà

David LaChapelle "Seismic shift" - Massimiliano Falcone "sketch donna LaChapelle"
Se il cuore batte ininterrottamente al ritmo della musica, dei sogni e dei desideri, ecco esplodere la creatività di un genio che esalta l’illusoria perfezione della vita.

Parole appropriate al personaggio eclettico di cui andiamo a parlare, nella rassegna dedicata agli artisti che hanno ‘impresso’, nelle immagini e nella mente degli sguardi, capitoli interi di vita. David LaChapelle, oggi 54enne, è nato e vissuto per nove anni a Hartford (Connecticut) e in seguito al trasferimento dei genitori a New York, ha studiato alla “North Carolina School of the Arts”, alla “Art Students League” e infine alla “School of Visual Arts”. In quegli anni di studio, vittima di bullismo perché omosessuale, è fuggito da casa a 15 anni per lavorare da cameriere allo Studio 54; uno dei più famosi locali notturni di Manhattan. L’incontro con Andy Warhol avviene due anni dopo, quando lo assume come fotografo per la rivista Interview magazine; periodo in cui conobbe e divenne amico degli artisti Jean-Michael Basquiat e Keith Haring. Le foto irriverenti e dissacratorie di David LaChapelle compariranno sulle copertine di molte riviste famose: Rolling Stones, Vanity Fair, Vogue Paris, Vogue Italia, Dettagli, GQ e altre ancora, in stile super colorato, iperrealistico, sovversivo, energico, esilarante, ma soprattutto pieno di vita.
David LaChapelle - Nativity -
Pubblicità, baci omosessuali e star
Genio contemporaneo e creativo illuminato, la sua arte spazia tra  fotografia, moda e pubblicità, evidenziando uno stile provocatorio e surreale. Nel 1995 crea per Diesel, “Marinai Baciati”, una delle prime irriverenti immagini, approvata e voluta dallo stesso fondatore del marchio, che mostra con ironia, coppie omosessuali che si baciano. Oltre a Diesel esprimerà il suo estro per Armani Jeans, Nokia, Lavazza, Tommy Hilfiger, Schweppes, L’Oréal, Iceberg, Coca-Cola, H&M, ecc. Ossessionato dalla magia della creazione, sono molti i personaggi noti che l’hanno ispirato e che ha impresso nelle pellicole della storia. Liz Taylor, Madonna, River Phoenix, Angelina Jolie, Michael Jackson, Leonardo DiCaprio, Pamela Anderson, David Duchovny, Rose McGowen, Lady Gaga, Eminem, Rihanna, Uma Thurman, David Beckham, Hillary Clinton e tanti altri, hanno scelto di essere ‘provocati’ e immortalati da lui, considerato “il Fellini della fotografia”. La fama lo travolge e trasporta sull’altare delle stesse celebrità da lui fotografate; diventa regista di video clip musicali e nel 2005 dirige Rize, un documentario ambientato nelle periferie di Los Angeles, dove nasce il Krumpin’, un passo di danza tribale ‘esploso’ nei ghetti neri degli Stati Uniti.
David LaChapelle - Selfportrait as House -
La mostra a Venezia
Dal 10 aprile al 10 settembre, gli appassionati di fotografia e arte contemporanea potranno vedere, nella “Casa dei Tre Coi" a Venezia, cento opere di David LaChapelle nel viaggio immortale della sua carriera; dal bianco e nero degli anni novanta al colore dei nostri giorni. Il suo stile eccentrico e provocatorio potrà essere osservato nella 'forza' dei colori, nell’erotismo che emanano le surreali immagini piene di originalità e dalla voglia di apprendere quello stato d’animo, con cui ha reso celebri molte opere estrapolate dai suoi stessi sogni. All’evento che si terrà nella “Casa dei Tre Oci”, edificio nato nei primi anni del ventesimo secolo e chiamato così per le tre enormi finestre della facciata principale, sarà possibile vedere l’anteprima mondiale di “New World”, una serie di fotografie nate in questi ultimi quattro anni, che anelano a un paradiso fatto di natura, di gioia e vanità, intriso da colori ardenti e ipnotici che potrebbero contenere i ‘peccati’ dell'essere umano. Nella mostra curata da Denis Curti, direttore artistico della “Casa” e dal curatore, consulente d’arte, Reiner Opoku, si potranno vedere in bianco e nero una serie fotografica di nudo pasoliniano e una moltitudine d’iridescenti panorami fatti di luce.
Tre domande allo stilista Massimiliano Falcone
sketch di Massimiliano Falcone
  • Massimiliano, cosa rende speciale il mondo artistico di David LaChapelle?
- Vorrei subito dire che definirlo fotografo, secondo me è improprio. E’ vero, dell’artista rimane impressa la forza che esprime nelle foto esagerate e colorate, ma la sua arte comprende incursioni coraggiose che vanno oltre l’obiettivo della macchina fotografica. Nel mondo è accolto anche per la regia espressa nei teatri più prestigiosi; di questi ricordiamo lo show di Las Vegas, al Caesar Palace, con l’insuperabile Elton John. Ai miei occhi, LaChapelle è un artista speciale, completo e pieno di passione per l’arte combinatoria realizzata con la macchina fotografica. -
  • Arriva in laguna con una mostra “Lost &Found”
- La Casa dei Tre Oci di Venezia, gli dedica una ricca mostra monografica  che raccoglie 100 immagini della sua carriera. Nel percorso è data grande importanza alla figura umana; un tema che dopo il grande momento dedicato alle celebrità pop, da Madonna a David Bowie, è stato improvvisamente offuscato e infine trascurato. Osservando queste opere possiamo vedere il suo mondo, il gusto per i colori elettrici, le superfici laccate e i soggetti scabrosi conosciuti come elementi che l’hanno reso celebre nel mondo.
  • Quali sono di lui, le opere che preferisci in assoluto

- “News of Joy”; colori accesi e citazioni sfrontate, dove esprime la monumentalità grandiosa dei nudi, ispirati dal Michelangelo della Cappella Sistina. “Self Portrait as House”, una fotografia d’interni, ma anche un autoritratto che esalta e mette in luce un animo in subbuglio. Oltre a questi non dimentico “The First Supper”, l’universo surreale, barocco e pop, che segna il recente ritorno dell’artista alla figura umana.

Dedicato a David LaChapelle
Ispirazione: stilista Massimiliano Falcone
Fonte wikipedia
Autore: Emidio Melis

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sabato 15 aprile 2017

Hermann Nitsch: estasi e morte del rosso sangue




arte-15-Hermann-Nitsch-960 - Massimiliano Falcone-Emidio Melis-
 L’artista austriaco raccontato nella mostra di Foligno, che rappresenta la sua arte ‘sporca’ di sangue, da molti considerata ispirazione di una musa maledetta. 

Apriamo la nostra vetrina dedicata all’arte, spiegando con Massimiliano Falcone la genialità di Hermann Nitsch.
Questo grande artista 79enne, da molti considerato un demone dell’interpretazione sanguinaria, è nato nel 1938 a Vienna e i suoi studi saranno indirizzati alla pittura e lo porteranno a frequentare la “Wiener Graphische  Lehr-und Versuchanstalt”. Venuto al mondo nel periodo della seconda Guerra mondiale, il suo sguardo innocente di bambino sarà influenzato dalle scene di sangue e da sentimenti religiosi che in seguito faranno parte, in maniera esasperante, delle future opere d’arte incentrate su controverse immagini ‘proibite’, impersonate da esplicite nudità, crocifissioni, crudeltà verso gli animali, misti a orge e fiumi di ‘vernice’ color rosso sangue. Grazie a queste opere, insieme con artisti come Rudolf Schwarskogler, Otto Muhl e Gunter Brus, nascerà il movimento “Azionismo Viennese” e sarà conosciuto negli USA e in molte città dell’Europa settentrionale. Proprio il suo modo estroso e contorto di rappresentare l’arte, lo porterà nel 1968, all’età di soli 30anni, a subire tre arresti, numerosi processi giudiziali e a trasferirsi in Germania fino al 1971. Deciderà di ritornare nella sua città viennese per acquistare il castello di Prinzendorf, dove nascerà l’opera più contorta, il “Teatro delle Orge e dei Misteri”; conosciuto in lingua originale come “Orgien-und-Misterien-Spiel”.
Hermann Nitsch, Aktion
Il culto dell’arte demoniaca di Nitsch
I personaggi che hanno influenzato l’arte demoniaca di Hermann Nitsch sono stati: Sigmund Freud, neurologo, fondatore della psicoanalisi e teorico scientifico-filosofico; il conte Donatien-Alphonse-Francoise de Sade, autore di molti classici dell’erotismo, dove emerge la natura trasgressiva e perversa dei personaggi spesso da lui rappresentati; Antonin Artaud, attore, commediografo, scrittore e regista teatrale, che amava provocare e disturbare la sensibilità degli spettatori, incutendo in loro, per tutta la durata della rappresentazione, un forte disagio interiore; Friedrich Wilhelm Nietzsch, filologo, poeta e compositore, ma anche uno dei più grandi filosofi in grado di influenzare il pensiero letterario, politico e scientifico di molti illustri personaggi del ventesimo secolo. Confortato dall’Illuminismo di queste menti, Hermann Nitsch è rafforzato nell’arte demoniaca delle sue opere, confermando in modo concreto l’esigenza di suscitare nello spettatore, una forma di ribrezzo e disgusto, capaci di attivare quella reattività volta al rito della purificazione. A questo scopo nascono i rituali dove sono incitati ospiti completamente nudi, a squartare bestie da soma, sventrarle, e con il loro sangue bagnare chi s’è prestato a essere appeso e crocefisso.
dedicato a Hermann Nitsch
Bozzetto: Massimiliano Falcone
Tre domande allo stilista Massimiliano falcone
Grazie alla follia di molti personaggi che hanno saputo ricostruire il mondo dell’arte, lo stilista Massimiliano Falcone riesce a interpretare l’oblio di quelle immagini e a creare illuminati abiti che ‘calzano’ a pennello sulle stesse opere.
Hermann Nitsch è stato a lungo giudicato fra gli artisti più scandalosi della metà del novecento. Al Cia di Foligno, in Umbria, saranno esposte le sue opere al pubblico, fino al 9 luglio; secondo lei quest’artista, definito da molti, “demoniaco”, può essere per un creativo, fonte d’ispirazione?
- Quello che posso dire è che quest’artista, autore di performance blasfeme e respingenti mi piace. Considerato contemporaneo e drammaticamente classico, mi piace perché a colpo d’occhio è trasgressivo e provocatorio, mentre invece è austero, sobrio e misurato. Ispiratomi alla sua arte nasce il bozzetto rosso in copertina, un abito a sirena, con una profonda scollatura a cuore; apparentemente esagerata ma non volgare, fonte creativa per una donna rigorosa e controllata. -
Nitsch non è sola pittura ma anche teatro e architettura; cosa ne pensi delle sue performance?
- In lui vedo Wagner: una pratica artistica sacrificale. Si serve di strumenti eterogenei quali lenzuola, zollette di zucchero, barelle e oggetti liturgici ed è molto interessante l’equilibrio che riesce a esaltare tra una dimensione dionisiaca e apollinea. –
Tutto questo governato da un colore, il rosso?
- Si! Il rosso comunica emozioni, estasi e morte. E’ indescrivibile l’emozione che senti quando ti presentano i colori per creare e dare vita a un’idea. Ogni volta che accade sento affiorare il divenire, il vivere, la resurrezione di ciò che si è, e certamente, il rosso, nelle sue infinite sfumature, è simbolo e metafora di ogni forma d’arte. –

Dedicato a Hermann Nitsch 
Ispirazione: stilista Massimiliano Falcone
Fonte wikipedia e Massimiliano Falcone
Autore: Emidio Melis

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venerdì 14 aprile 2017

NASA: asteroide 2014 JO25 'sfiorerà' la Terra dopo Pasqua. Cosa dice l'Ente



Una data che sarà ricordata in quanto l'asteroide JO25, scoperto nel 2014, sfiorerà la Terra e sarà considerato il più grande degli ultimi 13 anni.

L'evento imminente, atteso subito dopo Pasqua, sta facendo discutere i milioni di cultori di tutto il pianeta appassionati di spazio e astronomia. Ormai il mondo si sta abituando agli immensi annunci che puntualmente vengono comunicati dalla #NASA su possibili asteroidi in rotta di collisione con la #Terra, smentiti poi dall'allontanarsi di queste fatidiche catastrofiche date. Ricordiamo che alcuni di questi asteroidi già passati, in arrivo, o annunciati per il futuro e denominati in gergo NASA"Near-Earth Objects", non hanno ancora smesso di sorprenderci e mettono i centri astronomici posizionati in tutto il mondo, in costante attesa di ogni più piccolo cambiamento che ne possa prevedere la collisione.

Eventi e asteroidi in rotta di collisione 

A seguire un elenco di alcuni eventi più importanti che hanno messo in pericolo il pianeta Terra e altri probabili casi in fase di avvenimento:

  • marzo 1989 asteroide 4581 Asclepius; evitò l'impatto con la Terra passando, solo 6 ore dopo, nel punto in cui orbitava;
  • marzo 2004 asteroide 2004 FH; annunciato il passaggio ravvicinato il giorno 18 dello stesso mese;
  • ottobre 2008 asteroide TC3; entrato nell'atmosfera terrestre il 7 ottobre;
  • giugno 2011 asteroide MD; scoperto il 22 e cinque giorni dopo passato a 12mila km dalla superficie terrestre;
  • 2013 asteroide DA14; il suo impatto, fortunatamente mancato, avrebbe scatenato una potenza atomica di 50 megatoni;
  • marzo 2016 TX68; atteso per la festa della donna ha anticipato di un giorno il suo massimo avvicinamento alla Terra;
  • Il 29 Luglio 2016; attesa la fine del mondo causa l'inversione dei poli magnetici dei pianeti;
  • agosto 2016 l'asteroide Q2A, scoperto all'improvviso, ci ha sfiorati ad appena 85mila km;
  • settembre 2016 l'asteroide RB1, anche questo ci ha sfiorati nel silenzio assoluto di cronaca;
  • 25 febbraio 2017 abbiamo avuto il passaggio ravvicinato dell'asteroide 2016 WF9;  .........

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giovedì 13 aprile 2017

Concorso Esercito italiano per 36 atleti VFP4 da assegnare al Centro sportivo



Pubblicato il Bando di Concorso per assegnare, in qualità di atleti, 36 militari VPF4 nel centro sportivo dell'Esercito Italiano. info partecipazione.

Le notizie sui Concorsi pubblici banditi dal Ministero della Difesa, sembrano sempre più frequenti e questa volta si rivolgono al Corpo dell'#esercito italiano. Appena un giorno fa è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale 4 Serie Speciale, Concorsi ed Esami n 28, il #concorso per 36 VFP4 che avranno la possibilità di accedere, in qualità di #atleti, al Centro sportivo dell'Esercito, ripartiti in due tipi di immissione.

Prima Immissione, discipline e specialità

Ecco i primi 24 posti elencati nel Concorso del Ministero della Difesa, suddivisi e ordinati per discipline e specialità:

Nuoto:    ...........
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    Depero: un artista del Novecento, proiettato fra i grattacieli di New York.




    Arriva la Pasqua, come impegnare il tempo libero nella città di Milano, se non camminando e andando per mostre, visitando l’arte di Fortunato Depero?

    Le cronache non parlano d’altro e oggi s’incentrano sull’artista Fortunato Depero, che ha esaltato le sue opere nella New York capace di osservare con occhio attento il Futurismo e la Pop Art da lui ‘interpretata’.
    New York New York. Arte italiana: la riscoperta dell’America”, è il nome dato dagli espositori delle sue opere, alla mostra aperta al pubblico nella città di Milano dal 13 aprile al 17 settembre. - “Gallerie D’Italia”, in Piazza Scala e il “Museo del Novecento” di via Marconi, esporranno circa 150 delle opere da lui create. -
    Fortunato Depero nasce a Fondo, in Val di Non (Trento), il 30 marzo del 1892 e si trasferisce a Rovereto, giovanissimo, dove svolgerà i suoi studi all’Istituto d’arte “Scuola Reale Elisabettiana”; importante organismo allora appartenente all’Impero austro-ungarico. Come tanti giovani appassionati d’arte, la scuola frequentata gli permetterà di essere uno dei protagonisti del futuro panorama culturale. In seguito al tentativo di entrare all’Accademia delle belle arti di Vienna, ma essendone escluso, nel 1910 si trasferisce a Torino con l’incarico di decoratore all’Esposizione internazionale, ma ritorna poco tempo dopo a Rovereto per lavorare da un marmista, occupandosi di lapidi funebri.


    Scultura e Arti plastiche, la passione di Depero
    Attratto prepotentemente dalla scultura e appassionato di arti plastiche, le sue creazioni artistiche future s’incentreranno sui dipinti con soluzioni volumetriche solidificate. Alla mostra di Boccioni, in un suo viaggio a Roma, resta affascinato dalle opere esposte dall’artista e conosce alcuni dei suoi più grandi idoli, da Filippo Tommaso Marinetti a Giacomo Balla e grazie a Sprovieri, gallerista d’arte della città romana, si confronterà nel 1914 all’Esposizione Libera Futurista Internazionale, con molti artisti di grande fama. Da Trento ritorna a Roma causa lo scoppio della Prima guerra mondiale e diventa allievo di Giacomo Balla; insieme scriveranno un libro proclamandosi ‘astrattisti futuristi’, titolato “Ricostruzione futurista dell’universo”. L’innovazione della sua ‘poesia’ Futurista lo porterà a essere proclamato, dallo storico e critico d’arte Enrico Crispolti, a fine anni ’50, un genio del “secondo Futurismo”. La sua vita artistica è un passaggio d’innovazioni; collabora con Picasso per i costumi di “Parade”, con Gilbert Clavel con cui realizzerà il “Teatro Plastico” recitato da marionette, con i compositori Gian Francesco Malipiero, Béla Bartòk e altri che ispireranno i primi arazzi futuristi su cui impressionerà, non solo su stoffe ma anche sui dipinti, dei leitmotiv che saranno predominanti dello “stile Depero”.
    Viaggio in America e pubblicità degli anni venti
    Dal 1918 nascono le “Case d’Arte futuriste”, a Roma, Bologna, Palermo e nel 1919 a Rovereto, dove inizierà a produrre mobili futuristi utilizzabili e manifesti pubblicitari per il direttore Umberto Notari dell’agenzia “Le 3 I”. Collabora nel ’22 agli allestimenti per il “Cabaret del diavolo” e il “Winter Club”, nel ’23 alla Biennale delle arti decorative di Monza, nel ’24 al balletto in scena a Milano, titolato “Anihccam del 3000”, riproposto in seguito su altre venti città. Nel 1925, grazie ai tanti incontri fatti sul percorso Futurista, sarà tentato di sbarcare nella grande America dove, ospite del pittore Lucillo Grassi, esporrà alcune sue opere a Boston, New York e Chicago, lasciando un segno indelebile della sua presenza. Nel 1926, ancora in Italia, nascerà la collaborazione con l’azienda Alberti di cui ricordiamo il liquore “Strega”, la Bernocchi, la Schering e infine il forte sodalizio professionale con il commendator Campari; personaggio cui dedicherà il dipinto “Squisito al selz” e per la quale creerà nel 1932, la mitica bottiglietta “Campari Soda” e in seguito centinaia di progetti pubblicitari. Nel 1928 si trasferisce a New York e ripropone la “Casa d’arte Futurista” nata a Rovereto, chiamandola “Depero’s Futurist House”. Qui progetterà ambienti per ristoranti, scenografie teatrali, costumi e coreografie, mostre di pittura, pubblicità e a queste s’aggiungeranno le copertine di importanti riviste internazionali quali, Vogue, Dance Magazine, Sparks, Vanity Fair, ecc, che faranno conoscere il nome “Depero” in tutto il mondo.
    Dipinto di Fortunato Depero "Galleria Campari"
    Il ritorno in Italia e le mostre di oggi a Milano
    Nel 1930, Fortunato Depero ritorna in Italia per esporre a Roma e si trova a confrontarsi con il nuovo Futurismo, “l’Aeropittura”, da cui non ha mai tratto fascino, essendo una persona saldamente stabile e per niente impressionato da nuvole e aeroplani che la nuova arte rappresentavano. La sua arte ormai mirava in alto, memore del percorso svolto nella città di New York, fra immensi grattacieli che sfioravano il cielo, grovigli di strade asfaltate, sotterranee e sopraelevate. Lentamente, a fine anni ’30, si ritira dalle scene per tornare in Trentino nella sua Rovereto; qui verrà visitato dai successivi Futuristi di terza generazione, che lo vedono come una leggenda innovativa che ha rinnovato l’immagine della nuova arte. La lontananza dalle scene gli farà lentamente perdere gli introiti portati in passato dalle aziende pubblicitarie. Nel ’47 ritenta lo sbarco in America ma il suo Futurismo, un tempo acclamato, è rifiutato perché definito l’arte del Fascismo; macchia che lo porterà, nel ’49, a tornare in Italia. Nel decennio successivo nasceranno i progetti artistici dedicati al tema del lavoro, ricordiamo l’opera “Tornio e telaio”; nel ’51 si dedica all’Arte nucleare, nel ’53 e fino al ’56 decora e arreda la sala consigliare della Provincia autonoma di Trento; nel ’57 ritorna a Rovereto per allestire la “Galleria Museo Depero”, dove inserisce le sue opere, inaugurando l’apertura della mostra nel 1959. La sua morte, il 29 novembre del 1960, porterà il lutto nel mondo dell’arte contemporanea.


    Il Futurismo di Fortunato Depero.
    Le mostre a Milano, dedica a Fortunato Depero
    La Mostra New York New York. La riscoperta dell’America: arte italiana dal futurismo alla pop Art, vuole essere una carrellata di circa 150 opere che potranno essere viste nel “Museo del Novecento” e nella “Gallerie d’Italia”. Questa esposizione vuole raccontare le due facce del legame artistico fra Stati Uniti e gli artisti italiani, concentrando nella mostra al Museo del Novecento, il fascino subito dai nostri artisti durante i viaggi in America, dalle architetture alla loro potenzialità creativa. Le “Gallerie” faranno invece luce su quanto, durante quegli anni, siano stati decisivi per l’arte italiana, l’autorevolezza internazionale e quel riconoscimento che ci rende unici e famosi anche oltre i confini dell’Europa. Ecco, così saranno esposte, dal 13 aprile al 17 settembre 2017, le tele futuriste e pop di Fortunato Depero, che incrociano slanci modernisti e pieni d’innovazione capaci di anticipare il futuro. Insieme alle sue opere saranno presenti quelle di Giorgio de Chirico, Lucio Fontana, Corrado Cagli, Gastone Novelli, Mimmo Rotella, Emilio Isgrò, Arnaldo Pomodoro e anche gli scatti di Ugo Mulas che raccontano un’elettrizzante New York e degli artisti che la trasformarono né “Il centro del mondo”; da Linchtenstein fino a Warhol.

    - Il Bozzetto del vestito allegato in copertina, è un omaggio dedicato da Massimiliano Falcone, al Futurismo “Grattacieli” di Fortunato Depero. -


    Dedicato a Fortunato Depero
    Ispirazione: stilista Massimiliano Falcone 
    Fonte: Wikipedia e Massimiliano Falcone
    Autore: Emidio Melis

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