Il corridoio di "Falli a Pois" di Yayoy Kusama (Figurino di Massimiliano Falcone a lei dedicato) |
Nel mondo ci
sono molte persone che amano il mondo della moda e riescono, grazie alla loro
passione, a raccontarne ogni sfumatura aprendo quelle porte, per definizione
destinate all’eleganza.
Quello di cui
parliamo oggi e che vogliamo esaminare insieme allo stilista ‘occulto’
Massimiliano Falcone, è il successo ottenuto a livello mondiale dalla mostra
“Infinity Mirror” di Yayoi Kusama, presentata nel grande palcoscenico della
bramosa Washington. Ovviamente cerchiamo di comprendere chi è innanzitutto
questa magnifica artista giapponese, oggi 88enne, che a soli ventinove anni si è
trasferita a New York per interpretare la sua creatività artistica, attirata
dalle ideologie del tempo. Negli anni ’60 i suoi primi lavori sono delle tele
enormi misuranti quasi dieci metri e rappresentanti insolite
fantasie sessuali; elementi cui s'aggiungono una poltrona creata con particolari rigonfiamenti fallici, che hanno
turbato il pubblico per quell'umorismo sessuale ai tempi non proprio
accettato.
La sua strada
corre veloce e sempre più in alto finché il successo la rende unica e famosa in tutto il mondo, portandola nel 1993 a rappresentare, alla Biennale di Venezia, un alter ego di illuminata artista che offre al suo amato pubblico l’incredibile
sala ricoperta di specchi e piena di enormi zucche.
Folli per Yayoi, in coda per la sua arte
Piante
colorate e fiori giganti sono le opere rappresentate al “Tale Modern” di
Londra, il “Walker Art Center” di Minneapolis, il “National Museum of Modern
Art” a Tokyo e il “Museum of Modern Art” di New York. Peter Gabriel (ex
Genesis), Marc Jacobs (direttore artistico della Louis Vitton), alimentano le sue
ossessioni artistiche, fatte di cibo e sesso, pois e reticolati, impressi in
una delle più importanti collezioni d’abbigliamento della maison francese.
Alla
“Hirshhorn Museum and Sculture Garden” di Washington, in suo onore è stata
allestita una grandiosa mostra (visibile gratuitamente fino al 14 maggio 2017 nel pomeriggio di lunedì), chiamata “Infinity Mirrors”. La prima apertura ha
portato, grazie ai numerosi spettatori accorsi alla mostra, un'incredibile caos al suo interno e causa l’enorme massa di presenti, l’Hirshhorn Museum ha dovuto
ritardare di due ore la chiusura stabilita, nel tentativo di soddisfare l’immensa platea di pubblico, in attesa da ore di entrare all’interno delle gallerie e
nella stanza degli specchi.
Quattro domande allo stilista Massimiliano Falcone
- Massimiliano, secondo lei, perché piacciono i “deliri cromatici” della geniale Yayoy Kusama?
- Yayoy Kusama
è un’artista straordinaria; concepisce i suoi lavori come dei “campi” aperti e
i suoi ambienti simulanti l’illimitatezza del campo visivo, ci seducono con scenari in costante espansione. -
- Cosa le suggeriscono, artisticamente, questi scenari?
-
Artisticamente offrono una ‘dilatazione’ al di là di ogni limite, ed è qui
che nasce in Yayoy l'esigenza di affidarsi alla scelta d’immense pareti a
specchio e superfici ricche di pois. L’artista ama moltiplicare all’infinito
regalando identità alle forme. -
- Il bozzetto da lei creato e dedicato a Yayoy Kusama, è un fantastico mix di pois e chiffon; perché?
- Vero! E’ un
volume ispirato all’alta moda e mi attirava l’idea di creare un abito
“geografico” che invita a smarrirsi fra i pois. Penso che questa sia l’estate
giusta per osare con la fantasia, giocando con il guardaroba. I pois possono
essere leggeri come coriandoli, elementi con i quali l’effetto “polka dots” vengono esaltati con ironia sugli abiti monocromatici. -
- Questa sarebbe anche la sfida di Kusama; oltrepassare la soglia della percezione.
- Si! Certo!
Immaginare una donna un po’ Minnie, un po’ principessa, un po’ deb. -
Ispirazione: Massimiliano Falcone
Fonte
Autore: Emidio Melis
Ispirazione: Massimiliano Falcone
Fonte
Autore: Emidio Melis