sabato 15 aprile 2017

Hermann Nitsch: estasi e morte del rosso sangue




arte-15-Hermann-Nitsch-960 - Massimiliano Falcone-Emidio Melis-
 L’artista austriaco raccontato nella mostra di Foligno, che rappresenta la sua arte ‘sporca’ di sangue, da molti considerata ispirazione di una musa maledetta. 

Apriamo la nostra vetrina dedicata all’arte, spiegando con Massimiliano Falcone la genialità di Hermann Nitsch.
Questo grande artista 79enne, da molti considerato un demone dell’interpretazione sanguinaria, è nato nel 1938 a Vienna e i suoi studi saranno indirizzati alla pittura e lo porteranno a frequentare la “Wiener Graphische  Lehr-und Versuchanstalt”. Venuto al mondo nel periodo della seconda Guerra mondiale, il suo sguardo innocente di bambino sarà influenzato dalle scene di sangue e da sentimenti religiosi che in seguito faranno parte, in maniera esasperante, delle future opere d’arte incentrate su controverse immagini ‘proibite’, impersonate da esplicite nudità, crocifissioni, crudeltà verso gli animali, misti a orge e fiumi di ‘vernice’ color rosso sangue. Grazie a queste opere, insieme con artisti come Rudolf Schwarskogler, Otto Muhl e Gunter Brus, nascerà il movimento “Azionismo Viennese” e sarà conosciuto negli USA e in molte città dell’Europa settentrionale. Proprio il suo modo estroso e contorto di rappresentare l’arte, lo porterà nel 1968, all’età di soli 30anni, a subire tre arresti, numerosi processi giudiziali e a trasferirsi in Germania fino al 1971. Deciderà di ritornare nella sua città viennese per acquistare il castello di Prinzendorf, dove nascerà l’opera più contorta, il “Teatro delle Orge e dei Misteri”; conosciuto in lingua originale come “Orgien-und-Misterien-Spiel”.
Hermann Nitsch, Aktion
Il culto dell’arte demoniaca di Nitsch
I personaggi che hanno influenzato l’arte demoniaca di Hermann Nitsch sono stati: Sigmund Freud, neurologo, fondatore della psicoanalisi e teorico scientifico-filosofico; il conte Donatien-Alphonse-Francoise de Sade, autore di molti classici dell’erotismo, dove emerge la natura trasgressiva e perversa dei personaggi spesso da lui rappresentati; Antonin Artaud, attore, commediografo, scrittore e regista teatrale, che amava provocare e disturbare la sensibilità degli spettatori, incutendo in loro, per tutta la durata della rappresentazione, un forte disagio interiore; Friedrich Wilhelm Nietzsch, filologo, poeta e compositore, ma anche uno dei più grandi filosofi in grado di influenzare il pensiero letterario, politico e scientifico di molti illustri personaggi del ventesimo secolo. Confortato dall’Illuminismo di queste menti, Hermann Nitsch è rafforzato nell’arte demoniaca delle sue opere, confermando in modo concreto l’esigenza di suscitare nello spettatore, una forma di ribrezzo e disgusto, capaci di attivare quella reattività volta al rito della purificazione. A questo scopo nascono i rituali dove sono incitati ospiti completamente nudi, a squartare bestie da soma, sventrarle, e con il loro sangue bagnare chi s’è prestato a essere appeso e crocefisso.
dedicato a Hermann Nitsch
Bozzetto: Massimiliano Falcone
Tre domande allo stilista Massimiliano falcone
Grazie alla follia di molti personaggi che hanno saputo ricostruire il mondo dell’arte, lo stilista Massimiliano Falcone riesce a interpretare l’oblio di quelle immagini e a creare illuminati abiti che ‘calzano’ a pennello sulle stesse opere.
Hermann Nitsch è stato a lungo giudicato fra gli artisti più scandalosi della metà del novecento. Al Cia di Foligno, in Umbria, saranno esposte le sue opere al pubblico, fino al 9 luglio; secondo lei quest’artista, definito da molti, “demoniaco”, può essere per un creativo, fonte d’ispirazione?
- Quello che posso dire è che quest’artista, autore di performance blasfeme e respingenti mi piace. Considerato contemporaneo e drammaticamente classico, mi piace perché a colpo d’occhio è trasgressivo e provocatorio, mentre invece è austero, sobrio e misurato. Ispiratomi alla sua arte nasce il bozzetto rosso in copertina, un abito a sirena, con una profonda scollatura a cuore; apparentemente esagerata ma non volgare, fonte creativa per una donna rigorosa e controllata. -
Nitsch non è sola pittura ma anche teatro e architettura; cosa ne pensi delle sue performance?
- In lui vedo Wagner: una pratica artistica sacrificale. Si serve di strumenti eterogenei quali lenzuola, zollette di zucchero, barelle e oggetti liturgici ed è molto interessante l’equilibrio che riesce a esaltare tra una dimensione dionisiaca e apollinea. –
Tutto questo governato da un colore, il rosso?
- Si! Il rosso comunica emozioni, estasi e morte. E’ indescrivibile l’emozione che senti quando ti presentano i colori per creare e dare vita a un’idea. Ogni volta che accade sento affiorare il divenire, il vivere, la resurrezione di ciò che si è, e certamente, il rosso, nelle sue infinite sfumature, è simbolo e metafora di ogni forma d’arte. –

Dedicato a Hermann Nitsch 
Ispirazione: stilista Massimiliano Falcone
Fonte wikipedia e Massimiliano Falcone
Autore: Emidio Melis

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