Si ritorna sovente a parlare del caso di pedofilia e assassinio avvenuto al parco Verde di Caivano. Tutti sapevano cosa accadeva nel palazzo.
Ogni volta che il caso del parco di #Caivano viene riaperto, si scoprono elementi sempre più raccapriccianti, che vanno a confermare le certezze rilevate nelle prime indagini. Parliamo del fatto di cronaca nera che ha visto al centro dell'attenzione la città di Napoli, più precisamente la palazzina situata sul parco Verde di Caivano, dove nel 2013 morì a tre anni Antonio Giglio, cadendo dalla finestra e dove l'anno dopo, inizio estate 2014, si videro aprire gli interrogativi sul presunto caso di pedofilia, in seguito alla morte (caduta dall'ottavo piano), della piccola #Fortuna Loffredo. Il fatto di cronaca nera interessò le pagine di tutti i quotidiani, mentre l'ipotesi di una morte che nascondeva qualcosa di osceno e non una semplice sfortunata caduta, prendeva 'piede' e portava a un giro di #pedofili. Lo stesso per la quale si scoprì in seguito, fu causa della morte dei due bambini sopra citati.
Omertà, assassini e pedofili
Il Caso di pedofilia fece sprofondare le indagini degli inquirenti, nell'omertà dei concittadini della povera Fortuna Loffredo. Molti sapevano cosa accadeva e cos'era accaduto in quel palazzo del parco di Caivano, ma in tanti preferirono incamminarsi sul sentiero delle scimmie, preferendo il detto, 'non vedo, non sento, non parlo'. Solo i piccoli amici di Fortuna, ascoltati ..................