Paul Allen, co-fondatore Microsoft, muore a 69 anni ucciso da Linfoma non Hodgkin.
Colpisce ancora il Linfoma non Hodgkin, conosciuto come cancro maligno che si nutre del tessuto linfatico, portandosi via a soli 69 anni Paul Allen, co-fondatore Microsoft, grande amico di Bill Gate. E' stato il ritorno della malattia ad aver portato questo genio del computer alla morte, dopo che già nel 2009 aveva iniziato a combattere il cancro diagnosticatogli come Linfoma non Hodgkin. Era la prima metà degli anni settanta quando insieme a Bill Gate, conosciuto a nord di Seattle nella stessa scuola privata che frequentavano, abbandonati gli studi riuscirono a fondare la società Microsoft e a realizzare l'ambito sogno di portare un computer in ogni casa.
La società Microsoft deve a Paul Allen il nome
Fu proprio Paul Allen, allora 22enne e grande amico di Bill Gate, che diede il nome Microsoft a quella che nel tempo sarebbe diventata a Redmond, negli Stati Uniti, una delle più grandi aziende produttrici di sistemi operativi, software, web, smartphone, videogiochi e altro ancora, ottenendo a livello mondiale un successo inaffondabile.
La collaborazione fra Paul Allen e Bill Gate in Microsoft ebbe una durata di soli otto anni e terminò quando iniziarono fra loro i primi dissapori e ad Allen diagnosticarono importanti problemi di salute rivelatisi essere un cancro. Lasciata l'azienda oggi fiore all'occhiello dell'informatica ma restandone azionista, decise a metà degli anni ottanta di avviare la società Vulcan Inc, occupandosi di media e comunicazione, ma anche di ricerca e sviluppo scientifico insieme alla sua primitiva passione per il mondo dello sport.
Paul Allen prima di essere ucciso da Linfoma non Hodgkin
Prima di essere ucciso da Linfoma non Hodgkin, Paul Allen riesce a investire buona parte della sua ingente fortuna nella società "Charter", "DreamWorks Animation", nella squadra di football dei "Seattle Seahawks" e nella squadra di basket professionale "NBA Portland Trail Blazers", di cui sarà proprietario fino alla morte. Il dominio, la voglia di cultura e la volontà di filantropo che gli appartenevano, si espanderanno nelle avventure più disparate quando sovvenzionerà con circa due miliardi di dollari, in società spaziali (Seti Institute), alla ricerca di vita intelligente ai confini del nostro pianeta, in organizzazioni legate ai servizi sanitari umanitari, o alla scoperta di relitti risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. Il suo più grande sogno, dopo quello di portare un pc in ogni casa, fu di incidere con il gruppo "Grown men" di cui era parte, un album rock, vendibile solo via internet, e realizzare, spendendo ben 270 milioni di euro, l'imponente museo "Experience Music Project", dedicato in esclusiva all'amato idolo Jimi Hendrix.
Fonte Wikipedia