mercoledì 10 maggio 2017

Camper Rom: razzismo o vendetta la molotov a Roma? Video




L’incendio al camper rom non ha dato scampo alle tre sorelle, morte arse vive al suo interno. Oggi compare un video e si attende di conoscere il colpevole.
La notizia lascia sgomente molte persone e ancora non si riesce a credere che questo gesto, presumibilmente razzista, abbia barbaramente ucciso tre sorelle rom nella capitale, in zona Centocelle. La più grande di loro aveva vent’anni e si chiamava Elisabeth Halinovic, mentre le più piccole, Angelica e Francesca, ne avevano otto e quattro. All’interno del camper abitavano tredici persone, ma al momento dell’aggressione vi dormivano in undici perché i genitori non erano con loro. Nell’accaduto, quando il mezzo era avvolto dalle fiamme, solo otto fratelli sono riusciti a trarsi in salvo mentre le tre sorelle sono bruciate al suo interno. Gli abitanti del luogo vedevano spesso questa famiglia rom andare via, ma poi, dopo poche settimane, tornare e sostare nella piazzola del Centro commerciale di via Mario Ugo Guattari; sul luogo si fermavano qualche giorno, poi ripartivano su altre destinazioni. In molti ricordano oggi le due bambine più piccole, che spesso giocavano in quell’area.

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Soccorsi inutili per le sorelle Halinovic
L’incendio del camper sarebbe avvenuto appena dopo le tre di notte e l’intervento della polizia e dei vigili del fuoco sarebbero stati immediati; purtroppo per le tre ragazze non c’è stato niente da fare e sono arse vive all’interno del camper. Quello che i vigili del fuoco hanno potuto costatare, è che all’esterno del mezzo sono state rilevate tracce di liquido infiammabile e qualche ora dopo è stato ritrovato un accendino e il tappo di una bottiglia; elementi che hanno portato a confermare l’ipotesi del dolo. Oltre questo ci sono le registrazioni delle telecamere di sorveglianza de Centro commerciale e proprio una di loro avrebbe ripreso una persona a viso scoperto, che si avvicinava al camper lanciandogli una molotov. Gli investigatori indagano nel tentativo di dare un volto alla persona ripresa nelle immagini e sono in corso accertamenti sul padre famiglia, che si 'divideva' fra loro e un altro campo rom lasciato da circa un mese. Questo porta a pensare che non sia stato un atto di razzismo l'incendio del camper e la conseguente morte delle tre sorelle, ma una vendetta per dissidi con malavitosi legati allo spaccio di stupefacenti.

Fonte: + Tg


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