Belen
Rodriguez, volutamente o no si ritrova sempre al centro dell’attenzione e questa volta fa discutere il Codacons la sua scorta in Tribunale. Perché
Come
tutti sanno, Belen Rodriguez, la nota showgirl ex compagna di Fabrizio Corona,
ex di Marco Borriello, ex moglie di Stefano De martino e in questo periodo
compagna del campione Ducati, Andrea Iannone, è stata chiamata a comparire
presso il Tribunale di Milano, per testimoniare in riferimento alle accuse che
hanno portato il noto ex re dei paparazzi al ritorno in carcere per
intestazione fittizia di beni, frode fiscale e violazione delle normative
patrimoniali. L’arrivo di Belen Rodriguez ha visto la presenza di una moltitudine
di persone, in attesa della sua persona, mischiatesi alla folla delle decine di
fotografi, giornalisti e cameraman, che alla sua comparsa in via Fregula 1 si
sono scatenati per avere un’intervista, una foto o una ripresa improvvisata,
dimostrando quanto le persone dello spettacolo siano amate e ‘corteggiate’. Alla
comparsa di Belen Rodriguez s’è vista la presenza dei carabinieri che in più
occasioni l’hanno scortata all’interno del tribunale e infine accompagnata
anche all’esterno da esso, come fosse una scorta personale. Sarebbe questa la
mozione presentata dal Codacons, che chiede spiegazioni alla Corte dei Conti e
al Ministero della Difesa.
Esposto del Codacons contro
la scorta armata a Belen Rodriguez
Così,
l’11 maggio scorso, dopo aver dato risposta alle domande postegli dalla
magistratura e raccontato le tante vicissitudini del 2009 che la vedevano,
secondo la confessione di Fabrizio Corona trasformata in Bonnie, la compagna di
Clyde, è potuta andare via orgogliosa di aver compiuto il suo dovere, non dopo
aver raccontato le infinite paure del ex re dei paparazzi. In mezzo alla folla
e sapendo che Belen è un personaggio famoso e sempre al centro dell’attenzionemediatica, nessuno avrà fatto caso alla scorta che l’ha accompagnata al di
fuori del tribunale (due carabinieri davanti e due dietro), portandola via
dall’attenzione dei media fin certamente alla sua auto. Proprio questo sarebbe il motivo per cui l’Associazione Codacons è sul piede di guerra e chiederebbe
spiegazioni al Ministero della Difesa con il seguente esposto: “Non abbiamo
nulla contro Belen e la sua presenza in Tribunale, desideriamo avere
delucidazioni da chi di dovere, in merito al cospicuo utilizzo del personale di
giustizia per accompagnarla fuori dal Tribunale”. Anticipata la mozione
prosegue: “In seguito ai noti fatti di cronaca accaduti all’interno del
Tribunale di Milano, riteniamo che il personale di giustizia debba occuparsi di
garantire la sicurezza di tutti gli avvocati, i magistrati e i cittadini che
per motivi personali si trovano al suo interno”. Certamente il quesito va posto
e possiamo dire che il Codacons fa bene a “sorvegliare”, ma aspettiamo la
risposta del Ministero della Difesa, sempre se ci sarà.
Autore: Emidio Melis