A Circa 24 ore dalla barbara decisione di 'buttare' il figlio in centro strada, confessa la madre infanticida che insieme al marito non sapeva niente.
L'abominevole caso di #Cronaca avvenuto nel comune di #Settimo Torinese, in Piemonte, a seguito delle indagini svolte dai carabinieri e le comunicazioni date dai residenti, sembra aver trovato la madre #infanticida che ne avrebbe deciso la morte. L'abbandono, come fosse un qualsiasi rifiuto di cui liberarsi, sarebbe avvenuto verso le 3 di notte e il ritrovamento poco dopo le 6 del mattino. Grazie al giovane Stefano Cravero, che rientrando dal lavoro ha intravisto quel piccolo corpo sulla strada, i soccorsi sarebbero stati immediati; sia da parte delle persone abitanti il circondario di via Turati numero 2, ma anche del 118 e dei carabinieri. Le domande dei residenti sono tante e molti si sono posti il quesito su chi potesse essere la madre che aveva abbandonato per strada il suo neonato.
La morte del neonato
Malgrado i soccorsi prestati, i medici hanno rivelato l'impossibilità di salvargli la vita e a causa delle numerose ferite che presentava sul corpo, ..........
Atroce infanticidio compiuto da una madre verso il suo bambino, portato in grembo per tanti mesi e poi lasciato morire. Si cerca la madre e il perché.
Il fatto di #cronaca nera è avvenuto a #Settimo Torinese questa mattina presto, intorno alle 6, in un quartiere poco distante dalla ferrovia, nella via Turati al numero 2. Il ritrovamento del neonato è stato fatto da Stefano Cravero, un giovane ragazzo di 21 anni, durante il rientro dal lavoro verso casa. Incredulo e titubante, mentre si avvicinava a quella strana ombra sulla strada, si è accorto di avere davanti il corpo di un neonato nudo e ancora in vita. Vedendo il piccolo riverso per strada, ha urlato nel tentativo di attirare l'attenzione dei due operatori dell'agenzia di igiene locale, che lavoravano poco distanti. Accorsi sul posto, al primo impatto il piccolo sembrava morto, ma chiamati i carabinieri e il 118, hanno visto che, seppur flebilmente, respirava.......................
Per non dimenticare quel triste giorno in cui morirono 39 persone a Bruxelles, causa la barbara violenza chiamata Hooligans.
In molti avranno dimenticato la tragedia avvenuta 32 annifa allo stadio Heysel di Bruxelles, quando, poco prima di disputarsi la finale di Coppa Campioni fra la squadra della Juventus e quella del Liverpool, gli #hooligans si schierarono in massa accanendosi contro i tifosi italiani. Era la sera del #29 maggio 1985 e nessuno poteva immaginare quello che da li a poco sarebbe avvenuto. Molti italiani, agguerriti sostenitori della squadra bianconera e provenienti da club organizzati, furono assegnati alle tribune M-N-O, nella curva antistante la tifoseria inglese. Nella tribuna Z, trovarono invece posto .............
Sono trascorsi anni da quando Francesco Totti ha fatto il suo ingresso come giocatore nella Roma. La sua carriera avrà fine oggi con l'ultima partita?
Il 'Capitano' #Francesco Totti, definito amichevolmente Er Pupone, dopo ventiquattro stagioni nella Roma, come attaccante e centrocampista, saluterà oggi i suoi fan giocando l'ultima partita. Siamo certi che il suo gesto lascerà un vuoto incolmabile per lungo tempo. Il tanto atteso incontro si avrà oggi 28 maggio all'Olimpico, con la presenza di circa 70mila spettatori che gli renderanno omaggio, in questa ultima partita contro il Genoa. Il suo annuncio su Facebook ha lasciato perplessi i fan nel passaggio: "Impossibile esprimere tutto quello che questi colori hanno rappresentato, rappresentano e rappresenteranno", e dopo un'altra breve sintesi ha aggiunto: "Da lunedì sono pronto per una nuova sfida". Che cosa avrà voluto dire il campione? Tornerà a casa da #Ilary Blasi o farà una breve pausa per poi comparire in qualche nuova squadra, anche come allenatore? Vedremo...............
Ormai
non c’è più da stupirsi e sembra che queste notizie sulla meningite, siano ormai puntualmente comunicate nelle cronache del nostro paese.
La
notizia è del 26 maggio e si aggiunge ad alcune cronache finora narrate e di
seguito evidenziate: la bambina di quattro anni ricoverata principalmente al
Dimiccoli di Barletta, in seguito trasportata d’urgenza a Bari, presso l’ospedale
pediatrico Giovanni XXIII dove è deceduta; il bambino di tre anni che da
Bolzano è stato trasferito al San Bortolo di Vicenza per sospetta meningite; la
bimba di cinque anni, deceduta per encefalite da peumococco dopo il ricovero
agli Spedali di Brescia. Tutti casi estremamente collegati fra loro, che si evidenziano aggiungendosi a quello del bambino di soli tre mesi, che avrebbe contratto una grave
encefalite dovuta a un’infezione da salmonella.
Cause
del contagio da salmonella
Il
piccolo bambino sarebbe oggi fuori pericolo, affermano i medici che l’hanno in
cura presso l’ospedale San Bortolo di Vicenza, ma la sua convalescenza potrebbe
andare avanti ancora per qualche settimana. La causa della grave encefalite è
da attribuire a delle piccole tartarughe d’acqua dolce, ‘ospitate’ in casa dei
genitori del bambino, e a contagiarlo sarebbe stato un parente andato in
visita, dopo aver toccato involontariamente le feci delle testuggini,
all’interno del loro habitat casalingo. Proprio questo contatto casuale, a
detta dei medici che l’hanno in cura, è un avvenimento abbastanza raro ma non è
da escludere che avrebbe trasmesso al neonato l’infezione in seguito progredita
nella meningite.
Lo stato di salute del bambino
Il neonato vicentino, ricoverato nel reparto di terapia intensiva pediatrica da circa tre settimane, è ancora sottoposto alle attente cure dei medici dell'ospedale San Bortolo di Vicenza, e come spiega Massimo Bellettato, primario del reparto di pediatria, è soggetto a un imponente cura antibiotica che sembra avere beneficio nel contrastare l'infezione meningococcica. Anche la tenera età del neonato sarebbe causa del progredire dell'infezione, in quanto, non avendo ancora sviluppato le difese immunitarie, il temibile batterio non avrebbe avuto problemi a 'impossessarsi' della sua salute. Fortunatamente i genitori si sono prontamente resi conto che qualcosa non andava e che il bambino stava progressivamente peggiorando, quando ha iniziato ad avere una temperatura corporea elevata, manifestando un importante deficit delle normali attività neurologiche; sintomi che il batterio della salmonella era entrato nel circolo sanguigno fino ad aggredire l'encefalo.
Foto prima pagina di: Massimo L. "Wikipedia"
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Scienza: nuovi studi
svelerebbero le cause dell’alopecia e la conseguente perdita dei capelli.
L’uomo potrà sperare nel futuro in una fluente chioma?
Un
recente studio portato avanti da un team di ricercatori californiani, farebbe
gioire l’intera comunità maschile, soprattutto quella con problemi di calvizie,
svelando che la ricrescita corretta dei capelli non dipenderebbe
esclusivamente, come si riteneva, dalla quantità di cellule staminali presenti
nella pelle, ma da altri fattori associati e di seguito specificati. Questa
nuova e illuminante scoperta, avrà la facoltà futura di portare nuove speranze e
strategie per la lotta contro la calvizie, o quantomeno per alcune delle sue
forme più aggressive e importanti. La calvizie sarebbe quindi data, non dalla
diminuzione delle cellule staminali fino ad oggi associate alla ricrescita del
capello, ma dallo scorretto funzionamento delle cellule T regolatrici, che si
troverebbero in gran numero nei linfonodi del corpo umano.
Attivare le cellule
staminali con le cellule T
Questo
particolare tipo di cellule immunitarie, denominate cellule T regolatrici,
secondo gli studi dei ricercatori dell’Università della California, sarebbero
causa dell’alopecia areata (disturbo comune che alla sua comparsa porterebbe la
caduta di capelli a chiazze), ma anche di altri tipi di calvizie adesso
coinvolti nella ricerca. Lo studio capovolgerebbe le tesi finora riportate, perché
sarebbero proprio le cellule T regolatrici ad avviare il processo di ricrescita
del capello, riducendone l’infiammazione e aumentandone la produzione, grazie a
un sistema di comunicazione cellulare noto come “percorso Notch”. In pratica,
cellule T regolatrici e staminali della pelle, non si limiterebbero ad agire in
difesa delle cellule infiammate ma concorrerebbero al loro processo rigenerativo.
Porterà questa scoperta a sperare in una nuova fluente chioma, sopratutto nell'androgino uomo del terzo millennio? Saranno in tanti
a sperare, attendendo nuove rivelazioni.
A Treviso apre la mostra dedicata a Ferdinando Salce, che farà rivivere allo spettatore i fasti della Belle Epoque e i periodi delle prime due guerre mondiali
Illustri Persuasioni; così si chiama la mostra che presenterà a Treviso, i capolavori pubblicitari del collezionista Ferdinando Salce. Nato a Treviso nel 1878 e morto nel 1962 nella stessa città natale, Salce riuscì a collezionare, a partire dall'età di 17 anni e fino alla sua morte, 24.580 manifesti pubblicitari oggi in possesso dello Stato e custoditi nei musei civici di Treviso. Questi manifesti da lui raccolti insieme alla moglie Regina Gregory, rappresentano la passione per l'arte pubblicitaria, nata dall'improvvisa infatuazione il cartello della Società Anonima Incandescenza e Gas, in cui è raffigurata una procace ragazza. La mostra avrà inizio sabato 27 maggio e terminerà il 2 luglio dividendosi nei seguenti tre periodi: la Belle Epoque (1871 - 1914), quello fra le due guerre mondiali (1915 - 1918) e per finire, dal secondo dopoguerra al 1962, nell'anno della sua morte.
Collezione Ferdinando Salce
La collezione Salce
L'inaugurazione del nuovo museo di Treviso farà da casa alla Collezione Salce, oggi considerata la più importante nel genere pubblicitario perché in Europa divide il 'podio' con Parigi, nelle collezioni raccolte ed esposte al Musée de la Publicité, situato nel palazzo del Louvre. I pezzi proposti all'attenzione del pubblico sono circa 300 e fanno parte di un'antologia della grafica pubblicitaria, scelta e conservata dallo stesso Ferdinando Salce dall'inizio della sua passione al momento in cui venne interrotta dalla morte. Nella mostra saranno presenti i capolavori austeri e raffinatissimi della Secessione Viennese di Kolo Moser e Alfred Roller, alle declinazioni italiane di Bonazza, Magrini e Anichini. Manifesti di grandi dimensioni verranno affiancati a locandine, latte serigrafate e calendari, più una selezione di foto storiche che proietteranno lo spettatore verso i fasti di un'epoca indimenticabile e ancora seducente.
Sketch Massimiliano Falcone
Intervista a Massimiliano Falcone
Massimiliano, la Belle Epoque rinnoverà i fasti di un momento storico tra i più vivaci e innovativi dell'epoca moderna, caratterizzato da grandi trasformazioni urbane e di costume; fra questi l'architettura del ferro e del vetro, la bicicletta, l'automobile, la luce elettrica, la moda per tutti, i cabaret, l'assenzio e lo champagne. Perché ti affascina questo periodo artistico?
- E' un'epoca che, nonostante le oggettive disuguaglianze e povertà, ammantò se stessa di esuberante "joie de vivre" (gioia di vivere), decorata di fiori e scintillante di luci. Come disse di quell'epoca il grande Marcello Dudovich: " non si poteva non avere fiducia nell'avvenire". Non dimentichiamo "l'age d'or" (l'età d'oro) del cartellonismo con le sue grandi dimensioni colorate, che tappezzavano i muri delle città sollecitando vere e proprie manie e rendendoli, dalla Parigi dei caffè chantant fino alla provinciale Treviso di Salce, amatissimi e popolari. Sono letteralmente affascinato da quei colori e da quelle immagini. Quei decori floreali e i linearismi a colpo di frusta convivono con figure accademiche, facendomi vedere il tutto estremamente poetico. - Ispirazione: Massimiliano Falcone Autore: Emidio Melis Fonte:
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Dal 1° settembre nuove regole definiranno gli obblighi di permanenza in casa, del lavoratore pubblico o privato in caso di malattia e infortunio. Vademecum informativo.
Si chiama Polo Unico Inps e fa parte della riforma Madia, approvata il 19 maggio 2017 in Parlamento dal Consiglio dei Ministri. Questa mozione avrà piena efficacia dal 1° settembre e si occuperà di tutti i cambiamenti messi in atto ai fini delle visite fiscali, riguardanti i dipendenti pubblici e anche i privati, 'spostando' gli accertamenti medico-legali dalle Asl all'INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale), che diventerà l'organo di controllo incaricato dallo Stato per le assenze dovute a malattia, infortunio e quant'altro. La presenza del medico fiscale può essere richiesta dallo stesso Ente INPS, che prenderà in considerazione le assenze 'anomale' del lavoratore, accertandosi della sua buonafede (es: in caso di assenze ripetute il lunedì, venerdì, prefestivi o ricorrenze particolari), ma anche a spese del datore di lavoro o dell'amministrazione pubblica e/o privata per la quale lavora il dipendente.
Obblighi del lavoratore dipendente
Appena il dipendente sarà consapevole di uno stato di malattia improvviso, dovrà rendere noto all'azienda l'impossibilità di presentarsi al lavoro e andare dal medico curante affinché attesti lo stato di salute e invii all'INPS il certificato telematico. Una volta aperta la pratica di malattia, il lavoratore dovrà attenersi alla reperibilità domiciliare, negli orari in cui potrebbe verificarsi la visita fiscale da parte del medico preposto. Fin dal primo giorno di malattia si ha l'obbligo di mettersi a disposizione del medico certificatore, sette giorni su sette e compresi i festivi nei seguenti orari: per gli statali e gli enti locali, la mattina dalle 9 alle 13 e il pomeriggio dalle 15 alle 18; mentre per il dipendente privato, gli orari sono dalle 10 alle 12 e il pomeriggio dalle 17 alle 19. Non sono ammessi giustificativi di assenza per: campanello o citofono rotto, brevi uscite per commissioni o incapacità ad alzarsi dal letto. Solo se, il medico fiscale dovesse presentarsi fuori dagli orari citati, il dipendente 'irreperibile' non potrà essere sanzionato.
Esonerato dalla visita fiscale
Nell'eventualità il lavoratore fosse impossibilitato ad andare dal medico il giorno stesso la malattia e lo facesse il giorno dopo, perderà il primo giorno di retribuzione. Chi non sarà presente alla visita fiscale, perderà il 100% della retribuzione dei primi dieci giorni di assenza. Pericolo escluso se ci si presenterà alla visita fiscale richiesta dal medico e la malattia sarà comprovata, oppure in caso di assenza giustificata per gravi motivi di pericolo familiare o per analisi, cure, terapie farmacologiche, visite mediche generiche e/o specialistiche. In tutti questi casi bisogna informare il datore di lavoro, sui turni che renderanno irreperibili al controllo fiscale. Successivamente dovrà giustificare le assenze con appropriata documentazione attestante le visite fatte. Si è esonerati da visita fiscale solo in certi casi: infortunio sul lavoro, gravidanza a rischio, patologie per cause di servizio, patologie invalidanti almeno al 67%, ricovero in ospedale, o malattie che mettono a rischio l'incolumità del lavoratore. Il medico può esonerare dalla visita fiscale, mettendo, se ritiene opportuno, una E maiuscola sul certificato telematico.
Il fenomeno sembra ormai
arrivato a preoccupare l’opinione pubblica, che solo ora si accorge del
pericoloso gioco mortale capace di abbattere le ultime volontà dei giovani
disadattati. Bufala o realtà?
Dalle
ultime statistiche sarebbero oltre 2000 i giovani coinvolti nel pericoloso
gioco mortale, messo in opera dal 21enne russo, Philipp Budeikin, ex studente
di psicologia arrestato nel novembre 2016 alla quale sarebbero riconducibili il
suicidio di 16 ragazze, adescate da lui e intrappolate nella morsa di questo 'svago' surreale. Il macabro gioco esisterebbe da molti anni e solo ora, nel mese
di maggio, sembrerebbe aver preso piede nel nostro Paese in maniera importante;
il tutto con un’App introvabile, per chi vuole avere informazioni su esso, concessa da loschi individui della rete a giovani da circuire e da spingere nel girone mortale della Balena Blu. Molti definiscono
questo gioco una bufala ma non è dello stesso avviso la “Fondazione Neuroscienze
Brf “ che dice: “Si tratta di un effetto a cascata, ed è determinato da
un’affiliazione di gruppo che si nutre di un sistema aggregante e di una
condivisione macabra”. La richiesta della psichiatra Donatella Marazziti e del
sociologo Mario Campanella è seria e si rivolge al Ministro dell’Interno, Marco
Minniti, affinché allerti e potenzi la polizia postale e i servizi dedicati al
pericolo proveniente dal web.
Blue Whale Challenge, il
gioco che annienta
Questo
gioco mortale, che annienta psicologicamente molti giovani non ancora
maggiorenni, - ricordiamo che uno su quattro vive la propria adolescenza e la
pubertà desiderando il suicidio, - consisterebbe nell’essere adescati da
profili social fasulli, che hanno lo scopo di farli entrare in un giro folle dove confrontarsi con cinquanta prove per 50 giorni, che diventeranno pian piano sempre più pericolose e da cui
non è possibile sottrarsi. Minacce e ritorsioni per chi vuole uscirne.
Così, trovate le vittime da circuire, allo scopo di portarle al suicidio, Blue
Whale Challenge (la sfida della Balena Blu), ha inizio e farà riflettere i
ragazzi ‘catturati’, sull’inutilità della propria vita. Progressivamente, il
passare delle prove autolesioniste diventeranno sempre più difficili e
chiederanno di tagliarsi la pelle disegnando una balena, perdere ore di sonno per alzarsi in orari
prestabiliti della notte a vedere film horror proposti dal tutor, ascoltare
musiche macabre e alienanti, restare giorni senza rivolgere parola ad alcuno,
nemmeno ai familiari, abusare di sostanze psicotrope o alcoliche, raggiungere
la cima di edifici sempre più alti. Il tutto documentato con
filmati e foto, da condividere con il ‘burattinaio’ che impone le prove
all’altro capo del social preposto al gioco.
Blue Whale, il gioco mortale esiste da anni
Lo scopo iniziale del gioco, è far sentire i ragazzi capaci di affrontare qualunque sfida proposta; infatti, sentendosi coraggiosi e invincibili, difficilmente si sottrarranno alle subdole prove propinate dal tutor che li ha adescati. I ragazzi sono sempre pronti a mettersi in gioco misurandosi con i propri limiti, senza valutare i rischi delle proprie azioni nel tentativo inconscio di volere, a tutti i costi, la morte. Il fenomeno del Blue Whale Challenge, come dicevamo, sembra aver preso piede in Italia solo ora, ma se analizziamo alcuni fatti di cronaca raccontati anni addietro, vediamo esisteva da qualche tempo. Molti ragazzi hanno atteso un treno e si sono stesi sui binari mentre un amico filmava la scena (ne sono prova innumerevoli clip che si vedono sul canale YouTube), oppure dei tanti che si sono scattati selfie sopra di essi e in alcuni casi ne sono morti. Altri giovani sono saliti su palazzi altissimi, strutture di ponti, postazioni aeree industriali per sfidare la morte e i più sfortunati l'hanno trovata. Perché quindi non pensare, che questi fatti di cronaca celano le tante regole imposte dalla Balena Blu? Ognuno potrà dubitare su questi fatti e altri confermarli, ma chi ha qualcuno che ama e potrebbe essere abbindolato dalla Blue Whale Challenge, (esista o no è ancora un forte dubbio, quindi vedi il prossimo video), stia in 'campana' perché essere presenti è essenziale per studiare ogni suo più piccolo cambiamento; dall'umore al senso di apatia, gli strani segni sul corpo, il cambiamento di abitudini o le imposizioni surreali cui è sottoposto: tutti segnali che vi dicono, Balena Blu o no, che la persona accanto a voi ha bisogno d'aiuto.
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Un atteso evento all’interno
degli spazi di Little Circus, presentato da ‘Antonio Colombo Arte
Contemporanea’. In scena “How to eat spaghetti like a lady”.
La versatile Olimpia Zagnoli,
emiliana di origine e illustratrice italiana del momento, famosa per aver dato nuovo
sprint artistico alle copertine dei libri di Miller, esportati e conosciuti
oltreoceano grazie alle collaborazioni con il New Yorker e il New York Times,
porterà all’attenzione di tutti, il 25 maggio, la mostra curata da Chiara
Pozzi, titolata “How to eat spaghetti like a lady”. Olimpia nasce a Reggio
Emilia nel 1984 e si diploma in “Illustrazione” presso l’Istituto Europeo di
Design di Milano; qui e nell’amata Londra dividerà in seguito la sua vita
artistica e collaborerà con riviste e giornali di fama internazionale. Di
questi, oltre ai primi citati, si aggiungeranno il The Washington Post, Le
Monde, Vanity Fair, La Repubblica, Marie Claire e il The Guardian.
Una carriera in ascesa
Il suo nome scala i gradini della
notorietà e la fama d’illustratrice la porterà a essere avvicinata da
prestigiose case editrici, per disegnare con il suo illuminato estro le
copertine Feltrinelli, Taschen, Salani, Penguin Books e Chronicle Books. Nel
2015 anche la Repubblica di San Marino si servirà del suo genio illustrativo
artistico, per disegnare, in occasione della giornata mondiale del bacio, una
collezione di francobolli a esso dedicato. Oggi anche il brand moda Marella,
nella capsule collection “TropicOz”, potrà vantare la sua collaborazione.
Infinite le mostre che la ricordano: Una storia Americana; Two Italian
illustrators; Cover Revolution; La Grande Estate; Cinetica Zagnoli Elettrica;
OzaZoo; Parco Zagnoli; Affiche; ecc.
Sketch Massimiliano Falcone
“How to eat spaghetti like a lady”
La mostra presenta otto primi
piani in cui sono raffigurate le immagini di un’avvenente modella, che in
maniera composta consuma un piatto di spaghetti.
Massimiliano, perché questa volta hai scelto Olimpia Zagnoli?
- Olimpia, nelle sue illustrazioni
predilige la rappresentazione di donne morbide, divertite e colorate, che
esprimono il significato “like a lady” gustando, in maniera singolare e
autentica, il loro piatto di spaghetti. Senza regole prestabilite o inutili
pose, le sue donne rivelano creatività e un modo di fare personale e
inaspettato. -
Olimpia Zagnoli apre una finestra dove intravvedere l’intimità domestica
delle donne, quando ‘dimenticano volontariamente’ i dettami della propria
educazione.
- Si! Proprio nel momento in cui le
donne ‘fanno’ ciò che non dovrebbe essere fatto, è possibile creare nuovi
percorsi e stimolanti intimi linguaggi. -
Cosa rappresenta la mostra?
- Il messaggio artistico
sociale è la donna che mangia i suoi spaghetti a letto, quella che li mangia
al contrario, quella che li intreccia sui capelli e così via. Co-protagonista
di questa serie di lavori, in particolare è il colore. Le figure prendono forma
da linee essenziali e geometriche, che s’incontrano con campiture piatte e
brillanti. Il risultato è un lavoro fresco, con immagini semplici che dialogano
e rappresentano un concetto. -
Il
tempo è impazzito e il mondo sta diventando, fra grandinate e cambiamenti climatici, un
paese tropicale.
Ancora
una volta il fenomeno delle grandinate hanno avuto sviluppi importanti sulla
provincia della Monza e della Brianza, quando nel maggio 2017 si è abbattuta per quasi dieci minuti sul
suo territorio. I paesi colpiti e presi in osservazione da questi improvvisi cambiamenti climatici che portano anche esondazioni, sono stati Seveso,
Lentate, Camnago, Barlassina (luogo dove è stata ripresa la grandinata) e
tanti altri piccoli comuni limitrofi.
Il
tutto avrebbe avuto inizio con le imponenti nuvole che improvvisamente hanno
oscurato gran parte del cielo sulla Lombardia ma sopratutto verso il
comasco. Erano le 17:30 circa quando la pioggia s’è abbattuta in maniera importante
sul territorio e man mano che aumentava d’intensità si poteva presagire
l’arrivo dell’imminente grandinata. Così è stato e verso le 17:50 s’è scatenato
il finimondo con forti raffiche di vento e la caduta dal cielo di chicchi
ghiacciati che pian piano diventavano sempre più grandi.
Cambiamenti climatici a Barlassina
Tutto
fa pensare che il tempo delle quattro stagioni sia terminato e il futuro ci riserverà solo i ricordi di quello che è stato. Ormai da qualche anno sembra che trombe
d’aria, forti raffiche di vento, imponenti piogge e grandinate, abbiano deciso
di far parte di un clima che in passato non avrebbe avuto modo di esistere,
protetti dalle Alpi, se non in caso del tutto eccezionali e molto rari. Così il
2016 ha avuto molti episodi segnati dal maltempo e sembrerebbe che anche il
2017 non sarà da meno, considerando quello che già è avvenuto nei mesi passati, partendo da quel gennaio a oggi. Lentamente la gente si abituerà a questi cambiamenti climatici; le nuove
generazioni non avranno ricordo di estati senza piogge, di inverni che raramente vedevano il sole e rispettavano il gelo, o di fiori venire
alla luce della primavera, ma mai in pieno inverno.