giovedì 20 luglio 2017

Biografia di Nannarella, la diva romana di nome Anna Magnani



La mostra dedicatale al Complesso del Vittoriano di Roma, ricorderà di questa grande attrice le capacità interpretative che l’hanno resa famosa in tutto il mondo.

Impossibile dimenticare questa donna piena di sentimenti e personaggio incontrastato di tanti celebri film che l’hanno messa in vista. Anna Magnani è stata per il cinema del ventesimo secolo una ventata di passioni contrastate dal dolore e da quella voglia di vivere che solo una donna di carattere e forte come lei, riusciva a interpretare nelle scene più disparate e dedicate alla generosità dell’amore. Simbolo del cinema italiano, la sua passione per la recitazione la porterà, dopo il secondo liceo, a frequentare nel 1927, quella che oggi è conosciuta come ‘Accademia Nazionale d’Arte Drammatica’. Dal ’29 al ’32 farà parte della Vergani-Cimara, compagnia teatrale diretta dal commediografo e capocomico Dario Niccodemi, e alla fine dello stesso anno, rincontrato l’amico Paolo Stoppa, conosciuto alla scuola d’arte drammatica, lavorerà con lui nella compagnia di Antonio Gandusio. Apprezzata per le doti poliedriche, seppur ‘spinta’ alla drammaticità dei suoi personaggi, il ’41 la vedrà con Totò in una serie di spettacoli di grande successo.


Il successo di Anna Magnani
Notata da Vittorio De Sica nel 1941, Anna Magnani impersonerà nel film, “Teresa Venerdì”, la cantante Loretta Prima. “Campo de’ Fiori” la vedrà impegnata con Aldo Fabrizi, fra grida esaltate e battibecchi, nella piazza dei venditori ambulanti. La fama arriverà nel ’45 con “Roma città aperta”; film di Roberto Rossellini ambientato nel periodo della guerra che le permetterà di vincere il primo Nastro d’Argento. Il suo impeccabile modo di recitare il neorealismo le conferirà altri Nastri d’argento fino al Premio Oscar, un BAFTA e il Golden Globe, interpretando Serafina Delle Rose nel film del ’55, “La rosa tatuata”. Per lei è l’ascesa; il cinema la consacra migliore attrice al Festival di Berlino e vince il primo David di Donatello con il film “Selvaggio è il vento”, del ’58, mentre il secondo lo avrà nel ’59 recitando, “Nella città l’inferno”, con l’attrice Giulietta Masina. Dei suoi successi ricordiamo Pelle di serpente, Risate di gioia, Accattone, Mamma Roma, Tre donne, Correva l’anno di grazia 1870 (messo in onda alla sua morte, il 26 settembre 1973), e in ultimo, Roma. Il mondo ancora oggi la ricorda come una delle più grandi attrici del 1900 e al MoMA di New York le rendono omaggio con i quattordici film più rilevanti della sua carriera.

Sketch Massimiliano Falcone
Intervista al designer Massimiliano Falcone
  • Anna Magnani è una delle tue attrici preferite?
   - Sì, è stata e continua a essere fonte d’ispirazione per tante persone e imperterrita trascende le generazioni. E’ difficile scindere e commentare la Nannarella del popolo italiano e l’Anna Magnani personaggio pubblico. Studiandone le opere e la sua vita, mi rendo conto che riversava nei suoi personaggi, rendendoli veri, quell’immensa passione con cui affrontava a pugno duro la vita.
  • E' vera la leggenda di una Magnani sempre scontenta, tormentata e addolorata? 

- Per me è un ritratto falso; Anna Magnani era una donna piena di vita e innamorata della natura. Il vero riposo lo trovava nell’amata villa al Circeo, dove dimenticava tutto mimetizzandosi con quel mare che considerava pieno di forza e vita. Sono davvero entusiasta di questa mostra al Vittoriano di Roma; rivedere i fotogrammi dei suoi film più famosi, da Mamma Roma a Roma Città aperta, sarà un indimenticabile viaggio nel tempo.

  • E poi c’è una Magnani “casalinga”
- Sì, la mostra ci regalerà una parentesi della grande attrice, alle prese non più con le piazze dove amava recitare, ma nell’intimo domestico di casa che ci permetterà di amarla fra i due estremi.

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Autore: Emidio Melis
Ispirazione: Massimiliano Falcone
Fonte: Wikipedia


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