La
mostra dedicatale al Complesso del Vittoriano di Roma, ricorderà di questa
grande attrice le capacità interpretative che l’hanno resa famosa in tutto il
mondo.
Impossibile
dimenticare questa donna piena di sentimenti e personaggio incontrastato di
tanti celebri film che l’hanno messa in vista. Anna Magnani è stata per il
cinema del ventesimo secolo una ventata di passioni contrastate dal dolore e da
quella voglia di vivere che solo una donna di carattere e forte come lei,
riusciva a interpretare nelle scene più disparate e dedicate alla generosità
dell’amore. Simbolo del cinema italiano, la sua passione per la recitazione la
porterà, dopo il secondo liceo, a frequentare nel 1927, quella che oggi è
conosciuta come ‘Accademia Nazionale d’Arte Drammatica’. Dal ’29 al ’32 farà
parte della Vergani-Cimara, compagnia teatrale diretta dal commediografo e
capocomico Dario Niccodemi, e alla fine dello stesso anno, rincontrato l’amico
Paolo Stoppa, conosciuto alla scuola d’arte drammatica, lavorerà con lui nella
compagnia di Antonio Gandusio. Apprezzata per le doti poliedriche, seppur
‘spinta’ alla drammaticità dei suoi personaggi, il ’41 la vedrà con Totò in una
serie di spettacoli di grande successo.
Il successo di Anna Magnani
Notata
da Vittorio De Sica nel 1941, Anna Magnani impersonerà nel film, “Teresa
Venerdì”, la cantante Loretta Prima. “Campo de’ Fiori” la vedrà impegnata con Aldo
Fabrizi, fra grida esaltate e battibecchi, nella piazza dei venditori ambulanti.
La fama arriverà nel ’45 con “Roma città aperta”; film di Roberto Rossellini
ambientato nel periodo della guerra che le permetterà di vincere il primo
Nastro d’Argento. Il suo impeccabile modo di recitare il neorealismo le
conferirà altri Nastri d’argento fino al Premio Oscar, un BAFTA e il Golden
Globe, interpretando Serafina Delle Rose nel film del ’55, “La rosa tatuata”.
Per lei è l’ascesa; il cinema la consacra migliore attrice al Festival di
Berlino e vince il primo David di Donatello con il film “Selvaggio è il vento”,
del ’58, mentre il secondo lo avrà nel ’59 recitando, “Nella città l’inferno”,
con l’attrice Giulietta Masina. Dei suoi successi ricordiamo Pelle di serpente,
Risate di gioia, Accattone, Mamma Roma, Tre donne, Correva l’anno di grazia
1870 (messo in onda alla sua morte, il 26 settembre 1973), e in ultimo, Roma.
Il mondo ancora oggi la ricorda come una delle più grandi attrici del 1900 e al
MoMA di New York le rendono omaggio con i quattordici film più rilevanti della
sua carriera.
Intervista al designer
Massimiliano Falcone
- Anna Magnani è una delle tue attrici preferite?
- Sì, è stata e continua a essere fonte d’ispirazione per tante persone
e imperterrita trascende le generazioni. E’ difficile scindere e commentare la
Nannarella del popolo italiano e l’Anna Magnani personaggio pubblico.
Studiandone le opere e la sua vita, mi rendo conto che riversava nei suoi
personaggi, rendendoli veri, quell’immensa passione con cui affrontava a pugno
duro la vita.
- E' vera la leggenda di una Magnani sempre scontenta, tormentata e addolorata?
- Per
me è un ritratto falso; Anna Magnani era una donna piena di vita e innamorata
della natura. Il vero riposo lo trovava nell’amata villa al Circeo, dove
dimenticava tutto mimetizzandosi con quel mare che considerava pieno di forza e
vita. Sono davvero entusiasta di questa mostra al Vittoriano di Roma; rivedere
i fotogrammi dei suoi film più famosi, da Mamma Roma a Roma Città aperta, sarà un
indimenticabile viaggio nel tempo.
- E poi c’è una Magnani “casalinga”
-----------------------------------------------------------------
Autore: Emidio Melis
Ispirazione: Massimiliano Falcone
Fonte: Wikipedia
Altri articoli alla pagina Facebook