Un caso di coscienza risvegliatosi grazie alle parole del Santo padre, che ha chiesto un gesto di misericordia per Charlie Gard.
Il calvario dei genitori del piccolo
#Charlie Gard, Chris e Connie Yates, è quello di non riuscire a portarlo,
restandogli accanto fino alla fine, in quella casa che non ha mai potuto
conoscere causa la malattia che fin dalla nascita ne ha segnato la sorte. Prima
di quest'ultimo desiderio avevano intentato una battaglia legale, giunta fino
alla Corte Europea dei diritti umani, affinché gli fosse dato il consenso di
portare il figlio negli USA, sottoponendolo a delle cure sperimentali nel
tentativo di sconfiggere la grave malattia genetica che lo aveva colpito dalla
nascita. La sentenza della Corte ha però negato lo spostamento di Charlie e il
tentativo alla nuova sperimentazione, ritenendola inutile perché la rara malattia genetica di cui è colpito sarebbe oggi incurabile.
Sindrome da deplezione del dna
mitocondriale
Non vedere, non sentire, non parlare
e, impedito a muoversi, sono gli effetti della malattia che ha colpito Charlie
Gard, il bambino di 10 mesi che solo grazie alle macchine, respira e assimila i
nutrienti che gli necessitano per non morire. Malgrado i tentativi di
rallentare, con la somministrazione di varie terapie il percorso della sindrome
mitocondriale, i medici che lo hanno in cura hanno appurato che proseguire non
avrebbe dato alcuna possibilità di vita a Charlie, ma solo peggioramenti e
dolorose sofferenze. Relazione di cui si è servita la Corte Europea dei diritti
umani, per negare ai genitori di Charlie il desiderio di portarlo via dal Great
Ormond Street Hospital for Children e tentare una cura sperimentale negli USA. Viaggio
reso possibile grazie ai fondi raccolti online e donati da milioni di persone
che avevano preso in cura la sorte di Charlie.
Papa Francesco vuole che viva
Il bambino sembrava
abbandonato al destino inflittogli dalla Corte Europea, che riteneva corretto staccargli 'la spina' e agli occhi del mondo lo voleva morto. Lo spegnimento delle macchine sarebbe
dovuto avvenire venerdì 30 giugno, hanno comunicato i genitori di Charlie su
Facebook, aggiungendo: "Non ci è permesso scegliere se nostro figlio debba
vivere e non ci è permesso quando e dove dovrà morire". In seguito
all'intercessione di #Papa Francesco e le parole dedicate al caso:
"Difendere la vita umana, sopratutto quando è ferita dalla malattia",
sembrerebbe che l'ospedale Bambino Gesù di Roma abbia deciso di prendersi
carico del piccolo Charlie Gard, per assisterlo e lasciare che la sua eventuale
morte avvenga nel modo più naturale possibile.