sabato 1 settembre 2018

MALATTIE RESISTENTI: ANTIBIOTICI NATURALI DALLE SPUGNE DEL MARE ATLANTICO



La scienza nelle profondità del mare Atlantico, alla ricerca di spugne dove estrarre nuovi antibiotici per combattere le malattie resistenti.

E' la notizia che la scienza medica attende da qualche tempo, o meglio da quando si è accorta che gli antibiotici finora messi in campo per combattere le infezioni, stanno vanificando il loro potere d'azione rendendosi sempre più inutili. L'utilizzo dell'antibiotico naturale nasce da numerose antiche civiltà, che estraendola da piante e dalle muffe ne utilizzavano le proprietà curative. Solo nel 1895 il medico Vincenzo Tiberio divulgò in una sua pubblicazione, la proprietà battericida scoperta in alcune specie di muffe da lui studiate e da dove in seguito, nel 1928, si realizzò la penicillina. Da fine '800 a oggi sono state sempre più numerose le ricerche che hanno tentato di trovare efficaci antibiotici contro le malattie, ma la scoperta di potersi spingere fin sotto le profondità marine per trovargli una definitiva soluzione, è davvero all'avanguardia. Vediamo come e perché.




ANTIBIOTICO DAL MARE ATLANTICO

La cura contro le malattie resistenti agli antibiotici potrebbe trovarsi sotto il mare Atlantico e sarebbe estratta da una spugna piena di risorse che si alimenta nelle sue profondità. Già nel 2013 alcuni ricercatori del Regno Unito erano pronti per tentare l'esplorazione nei più scuri reconditi angoli del mare, alla ricerca di organismi viventi contenenti alcune sostanze capaci di generare nuovi antibiotici semisintetici. Oggi una ricerca simile prosegue nell'Atlantico per mezzo di un’equipe di scienziati provenienti dalla Florida Atlantic University, nella certezza che nei suoi fondali marini vi dimori una spugna contenente particolari microbi, che se coltivati in laboratorio riuscirebbero a combattere batteri quali lo stafilococco aureo, la candida e l'eschericchia coli.




LA FINE DELLE MALATTIE RESISTENTI

La consacrazione positiva di questa ricerca sarebbe comunicata nel giro di cinque anni, in seguito alla separazione e isolamento del dna contenuto all'interno delle spugne, che porterebbe alla nascita di nuovi agenti antinfettivi ad ampio spettro. La scienza medica e farmacologica restano in attesa di questo esito, perché l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), ha messo in allarme il mondo quando ha comunicato, alcuni anni fa, che i batteri prima contrastati con i farmaci definiti obsoleti, negli anni hanno modificato il grado di difesa contro gli antibiotici. Sarebbe questa nuova generazione di batteri l'unica responsabile in Europa, della morte di oltre 25mila persone prosegue l'OMS, e potrebbero essere causa, entro il 2050, di milioni di morti in tutto il mondo.

Fonte: Pixel Tg3