domenica 9 dicembre 2018

DEONTOLOGIA E OPERATORI SANITARI: IL DISPREZZO CAUSA VIOLENZA?

Deontologia e Sanità
La cronaca ci racconta spesso la violenza sui bambini, gli anziani indifesi e i disabili, operata da quegli operatori sanitari che sono pagati per accudirli e curarli.

Chi è incaricato di assumere personale in casa di riposo o per lavorare in mezzo ai bambini e/o disabili, dovrebbe indagare sul 'cuore' di chi si propone per prendersene cura. Sono troppe le cronache di violenza gratuita a questo tipo di pazienti, per mano di operatori sanitari che stanno infangando l'intera categoria. Ma cosa spinge questi 'amanti della violenza' a nascondersi dietro la maschera dell'infermiere o dell'operatore sanitario? Molti hanno cercato di comprendere le cause che spingono a comportamenti così aberranti, verso quella parte di società considerata fragile e indifesa (bambinidonne e anziani), chiedendosi il perché e cosa stia accadendo.



Deontologia e Operatori Sanitari
La deontologia sanitaria insegna che i compiti di queste categorie sono rivolte alla cura e all'aiuto, a soddisfarne i bisogni fondamentali, al recupero o quantomeno al mantenimento di esso verso un livello superiore che ne promuova l'autonomia e l'autodeterminazione. Ma chi ha studiato tutto questo per far parte del mondo sanitario e lo ritroviamo nelle prime cronache dei giornali, cosa ha compreso veramente della vita? Niente! A questo proposito, Don Vinicio Albanesi, presidente della comunità di Capodarco di Fermo (Marche), dà all'arroganza e al disprezzo le motivazioni che spingono gli operatori sanitari a fare del malePossiamo credere sia vero perché la prima (l'arroganza), porta alla presunzione nel sentirsi superiori verso chi visibilmente più debole e incapace di difendersi, e la seconda (il disprezzo), si esprime in quella forma di rifiuto psicologico verso il proprio mestiere, in quanto non si ha avuto modo di sceglierlo perché 'condizionato' da una necessità.



Il disprezzo della vita altrui causa violenza?
I 'Centri per Anziani' (ospizi, case di cura, riposo e oggi RSA), sono nati negli anni '60 quando il Governo e la Sanità hanno visto la grave carenza di servizi, diventati obbligatori per la tutela delle categorie 'inferiori', aumentata causa la crescita 'ideologica' della società. La nascita delle strutture sanitarie fu ed è una manna dal cielo per chi necessitava e attualmente necessita di accompagnamento o semplice aiuto. Come detto, non si può indagare sul cuore di una persona quando va a proporsi per lavorare nel settore assistenziale; un colloquio non sempre è in grado di far capire chi ha davanti il responsabile alle assunzioni, come non è sufficiente un attestato di studio o una qualifica per essere bravi operatori sanitari. Solo l'esperienza sul campo è in grado di dimostrare, quanto l'uomo possa essere grande o meschino nel rivolgersi al 'bisognoso'. È utile ricordare che in questa breve vita abbiamo tutti un orologio personale che segna il 'tempo', e non vorremmo mai, quando arriverà, ricevere lo stesso male che abbiamo donato.