sabato 18 agosto 2018

CRONACA NERA: SEPOLTA VIVA, MUORE DOPO GIORNI DI AGONIA NELLA BARA



UN CASO DI CRONACA NERA MACABRO E DISCUTIBILE, CHE FA RIFLETTERE SULLA POSSIBILITÀ DI UN ERRORE MEDICO QUANDO STABILISCE INSINDACABILMENTE LA MORTE DI UNA PERSONA MA CI SI ACCORGE, DOPO GIORNI, CHE È STATA SEPOLTA VIVA NELLA BARA.
Il caso di cronaca nera che prendiamo in osservazione, giunge dai media brasiliani e racconta di una donna 37enne (Rosangela Almeida dos Santos), che per errore sarebbe stata dichiarata morta e in seguito alle esequie sepolta viva all’interno di quella che sarebbe stata, non solo la sua bara ma la sua agonia. La vicenda resa nota oggi sarebbe avvenuta a fine gennaio, quando la signora Rosangela Almeida dos Santos, ricoverata presso l’ospedale di Bahia, in seguito a due arresti cardiaci sembrava non essersi ripresa e quindi per questo era stata considerata morta.



CRONACA NERA: SEPOLTA VIVA NELLA SUA BARA
Probabilmente ritenuti inutili i tentativi di rianimarla, da parte dei medici dell’ospedale di Bahia in cui era ricoverata, dopo averla dichiarata morta, Rosangela Almeida dos Santos è stata riconsegnata ai familiari e sepolta viva nel cimitero di Riachao das Neves; stesso comune in cui era nata. Il destino sembra avere ‘regalato’ alla donna, in seguito agli infarti, una morte apparente che nemmeno i medici sono riusciti a rilevare; questo il dramma che l’ha accompagnata quando, dopo la sepoltura, in data non precisata, si è improvvisamente risvegliata all’interno della bara.

MUORE SEPOLTA VIVA DOPO GIORNI DI AGONIA
A niente sono valsi i tentativi di uscire da quella prigione; nemmeno le urla e i gemiti di agonia avvertiti dai senzatetto che abitavano accanto al cimitero. Solo trascorsi 11 giorni dalla sepoltura, gli stessi parenti avrebbero deciso di riaprire quella bara trovando le prove che la 37enne era stata sepolta viva. “Di lato, le sue mani ferite e piene di sangue; aveva tentato di liberarsi”. Sono queste le parole denunciate dai parenti che aggiungono; “Era morta da poco, il suo corpo era ancora caldo”. Le prime indagini, in seguito all’apertura di un’inchiesta da parte degli inquirenti locali, non supportano le rivelazioni fatte dai parenti ma fanno discutere i media locali.