IL PICCOLO TEATRO DI MILANO RICORDA GIORGIO STREHLER E LO FA CON ORNELLA VANONI, L’INTOCCABILE “CANTANTE DELLA MALA”, CHE APRIRÀ CON SENSUALE VOCE IL SIPARIO SUL GRANDE ARTISTA DELLO SPETTACOLO DRAMMATICO.
Sarà Ornella Vanoni a inaugurare al Piccolo Teatro di Milano il progetto; “Giorgio Strehler L’umanità del teatro”. L’evento ricorderà, dal 28 ottobre al 24 dicembre (data della sua morte), uno dei più grandi registi teatrali del ventesimo secolo. Nato nel 1921, Giorgio Strehler coltivò il suo lato artistico fin da tenera età, grazie al nonno musicista e alla madre, definita una discreta suonatrice di violino. Anch’egli studierà musica, ma la vera passione per l’arte e la regia avrà il sopravvento a seguito di giovanili approcci teatrali in qualità di attore. Gli autori che nel tempo amò sceneggiare e che l’hanno seguito per tutta la carriera, sono stati Carlo Goldoni, Shakespeare, Pirandello, Eduardo De Filippo, Bertoit Brecht e Anton Cechov.
ORNELLA VANONI E GIORGIO STREHLER
Ornella Vanoni si dice fiera di aprire, con la sua presenza, lo spettacolo dedicato alla memoria di Giorgio Strehler; quello che fu, oltre a uno dei suoi più grandi amori, l’uomo che ne fece la “cantante della mala” ad appena 23 anni. Il Teatro Piccolo, luogo in cui è nata artisticamente e che ha reso celebre Ornella Vanoni, la riporterà in scena dopo un periodo rimasta nascosta al suo pubblico e cioè da quando ha deciso di riflettere e “guardare da lontano le cose fatte”. Proprio le riflessioni sul passato le permetteranno, lo stesso giorno che inaugurerà il nuovo concerto al Piccolo di Milano, di commemorare la genialità del grande regista a vent’anni dalla morte, raccontandone sia la ‘sua’ che la propria storia. Il concerto del 28 ottobre 2017 ” Sono nata qui”, ripercorrerà con un tuffo al cuore le ‘canzoni della mala’ cantate da Ornella Vanoni; brani che Strehler scrisse con Dario Fo, Gino Negri e Fiorenzo Carpi.
IRONICA ORNELLA VANONI
Fra mille domande e infinite risposte, Ornella Vanoni ricorda gli anni che l’hanno resa celebre e racconta con divertente ironia il suo passato. Gli esordi nel mondo della canzone grazie a un’amica della madre, l’innamoramento di Giorgio Strehler, lo scandalo in seguito alla relazione, il futuro marito Lucio Ardenzi, il debutto con le ‘canzoni della mala’, suggerito a Strehler da Gino Negri e passate per canzoni popolari. I simpatici ricordi, durante l’intervista resa nella propria abitazione alla giornalista di Repubblica, Anna Bandettini, proseguono senza ‘peli sulla lingua’. Conosciuta per il carattere introverso e di chi non ha niente da perdere, Ornella racconta di quando, nel ’59, si ritrovò appassionatamente fra le braccia di Renato Salvatori al Festival di Spoleto, del suo pensiero verso il femminicidio, degli uomini violenti, della vecchiaia e delle donne, fino a chiudere l’intervista ricordando Amy Winehouse, Billie Holiday e la diva Marilyn Monroe.
TRE DOMANDE ALL’AUTORE DELLO SKETCH
- Massimiliano Falcone; Ornella Vanoni ritorna al Piccolo con
Sketch di Massimiliano Falcone
– Che gioia per me che sono un suo fan. Il concerto “Sono nata qui” sarà un viaggio emozionante. La Vanoni percorrerà la sua carriera iniziata proprio al Piccolo e sarà per chi l’ama, un bel regalo.
- Strehler e le canzoni della mala. Quando nacque questo affascinante e indimenticabile repertorio?
– Nel 1956 Strehler, in collaborazione con Dario Fo e Gino Negri, si ispirò a vecchie ballate dialettali per mettere in musica furfanti, sparatorie, poliziotti, malfattori, carcerati e minatori. Storie per lo più ambientate a Milano e quindi cantate in dialetto milanese.
- Qual’è la canzone più famosa e rappresentativa?
– La bella e struggente Ma mi. Fu scritta proprio per Ornella Vanoni sul finire degli anni Sessanta, dove la si vedeva in scena, interprentandola in maniera sublime, con Tino Carraro e Sergio Fantoni.
Autore:Emidio, sketch: Massimiliano Falcone