SEMBRA CHE LA MORTE DEI RANDAGI DI SCIACCA, IN SICILIA, STIA DIVENTANDO GIUSTAMENTE UN CASO DI CRONACA NAZIONALE CHE INDIGNA GLI ‘UMANI’, PER LA BARBARIE INFLITTA A DECINE DI CANI CUI UNICA COLPA ERA GIROVAGARE IN LIBERTÀ E SENZA PADRONE.
Incredibile certe cose possano accadere, in un mondo che si ritiene all’avanguardia e invece risulta essere ancora indietro nel tempo. E’ il caso di cronaca avvenuto in questi giorni nella Regione Sicilia, più precisamente nel comune di Sciacca, ad Agrigento, a far accapponare la pelle per l’inutile barbarie inflitta a una quarantina di cani randagi, uccisi con delle esche avvelenate. Tutto avrebbe avuto inizio mercoledì scorso quando, nella zona contrada Muciare, sono stati rinvenuti una quindicina di cani morti lungo la strada che porta al mare e in seguito, due giorni dopo, ne sono stati trovati altrettanti. Tutti sembrano essere stati uccisi per l’ingestione di polpette avvelenate, abbandonate di proposito e con l’intento di sopprimere i cani randagi di Sciacca.
LA MORTE DEI RANDAGI DI SCIACCA INDIGNA GLI ‘UMANI’
La persona spregevole che ha ottemperato il crudele gesto, ovviamente è ricercato da quelle persone che amano gli animali ma che non riusciranno a dargli un nome. La morte dei cani randagi di Sciacca indigna giustamente gli ‘Umani’, ma in troppi hanno sputato sentenze e veleno sul sindaco che ‘forse e indirettamente’ non ne ha colpa. Le assurde minacce di morte al primo cittadino di Sciacca, Francesca Valenti, dimostrano che troppo spesso ci si lancia con il cuore pieno di rabbia ma senza pensare. I dubbi sono tanti e ci chiediamo il perché di questi cani senza rifugio e non tutelati nel territorio di appartenenza. Come risaputo, una legge del 14 agosto 1991, la numero 281, disciplina la tutela degli animali di affezione e condanna gli atti di crudeltà a loro rivolti, l’abbandono e i maltrattamenti. Il comune di Sciacca era responsabile di loro?
MANIFESTAZIONE PER LA MORTE DEI RANDAGI
Nel dissentire e comunicare a larga voce il disappunto per la morte dei cani randagi di Sciacca, LNDC (Lega Nazionale per la Difesa del Cane) a nome della Presidente Piera Rosati, ha emesso un comunicato in cui rivela: “Le immagini riportate dalla stampa e dai volontari che si sono recati sul posto sono raccapriccianti e sono il segnale di una cultura della morte che non può e non deve continuare”. La lettera, arrivata al Sindaco di Sciacca e al Presidente della Regione, ricorda a entrambi le competenze e le responsabilità sul caso che oggi indigna gli ‘Umani’. Per far sì che l’orrendo omicidio perpetrato sui cani non venga facilmente dimenticato, LNDC e le associazioni animaliste locali presiederanno la manifestazione da loro organizzata, che avrà inizio in piazza Scandaliato alle ore 15 di domenica 25 febbraio.